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Movida violenta: risse nella notte a Bacoli e a Chiaia. I VIDEO VIRALI SUI SOCIAL

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Due risse tra giovanissimi nella notte della movida: una a Bacoli  e l’altra nel quartiere napoletano di Chiaia, nella zona dei ‘Baretti’.

In entrambi i casi i protagonisti sono giovanissimi, che chiaramente non indossavano la mascherine di protezione, e in un caso la rissa e’ scoppiata oltre il coprifuoco. Il primo caso si e’ verificato a Bacoli, su un lido che aveva organizzato una festa all’aperto. Due gruppi di ragazzi si sono affrontati con pugni, calci e utilizzando tirapugni e caschi. Due feriti e indagini della polizia. Della rissa c’e’ anche un video postato sui social da un passante.

“La rissa andata in scena sabato notte a Bacoli è inquietante. Una ventina di ragazzi che si prendono a botte con caschi, tirapugni e una violenza inaudita, come se fossero in guerra. È l’ennesima notte di follia nella movida napoletana, l’ennesima rissa che vede come protagonisti tanti minorenni. Sono settimane che denunciamo la deriva pericolosa che sta assumendo la movida post lockdown; viaggiamo ad una media pericolosa di 2/3 maxi risse a weekend. Ed è inquietante, guardando le immagini, sentire le risate degli ‘spettatori’ che guardano divertiti e interessati come se fosse tutto un gioco”. Lo ha detto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde.

L’altra rissa, dopo le 23, nel salotto ‘buono’ di Napoli. In due si sono picchiati scatenando il panico e il fuggi fuggi. Anche in questo caso indaga la polizia.

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“Sembra ormai una gara a chi fa le cose più assurde. Un delirio di auto e scooter in corsa. Come notiamo dalle decine di filmati che ci inviano i cittadini. E si riprendono, postando tutto sui social, come accaduto in via Caracciolo, dove in quattro, senza casco, impennano su uno scooter. E nel weekend i pronto soccorso vanno in affanno – denuncia Borrelli – pieni di protagonisti di risse, vittime di incidenti, persone in stato di ebbrezza. Una situazione che rischia di mandare in tilt anche le forze dell’ordine. Servono regole chiare e presidi fissi nei luoghi più sensibili, serve il pugno duro per invertire il trend o ci troveremo presto a commentare qualche tragedia. E allora sarà troppo tardi”.