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Campania Teatro Festival: in scena ‘Cabaret Colette’ il 24 giugno

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‘Cabaret Colette’ è un progetto che nasce da un lungo studio sull’opera e la vita della scrittrice francese Colette.

Il 24 giugno, ore 22.30, al Campania Teatro Festival, Valentina Curatoli e Arianna d’Angiò vanno in scena con ‘Cabaret Colette’. Sul palco allestito nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano- Bosco di Capodimonte presenteranno una performance ispirata alla vita della scrittrice francese Colette.

‘Cabaret Colette’ è un percorso di ricerca tra letteratura, drammaturgia del corpo, live visual e musica dal vivo, sull’opera e la vita della scrittrice francese Colette. Un cabaret intimo in cui due attrici attraversano l’esperienza artistica ed esistenziale della scrittrice; un music hall in cui va in scena il corpo metamorfico della scrittrice, che si trasforma senza posa rendendo fluidi i confini, allargandoli fino a comprendere l’intero cosmo: uomo e donna, pura e impura, animale e bambina, minerale e floreale, ermafrodita mentale.

Capodimonte

La sua figura, in conflitto con i primi movimenti femministi, ha custodito attraverso gli anni un messaggio di emancipazione femminile profondamene sovversivo, più potente di qualsiasi ideologia, capace di parlarci oggi più di allora.

Colette ci insegna che il genere è impuro. Le sue scelte disintegrano ogni conformismo riguardo cosa debba essere o desiderare una donna. Il suo imperativo è diventare sé stessa, sfidando ogni tabù e diventando modello di liberazione anarchico ed esplosivo.

Cresciuta nella campagna della provincia francese, trasferitasi nella capitale come moglie di un famoso editore parigino, comincia a scrivere romanzi a firma del marito e inventa il personaggio letterario di Claudine, adolescente timida e irrequieta, dando vita ad uno dei maggiori best sellers seriali francesi di tutti i tempi.

Decide poi di lasciare il marito e di guadagnarsi da vivere come attrice e mimo del music Hall, frequenta gli ambienti intellettuali omosessuali parigini di inizio secolo, intreccia una relazione appassionata con una lesbica travestita appartenente all’alta nobiltà francese, si sposa altre due volte, ha una figlia , diventa giornalista e corrispondente dal fronte durante la prima guerra mondiale, ma soprattutto è una delle più importanti scrittrici francesi, onorata da funerali di stato, tra le proteste dei benpensanti indignati.

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Il viaggio nella sua scrittura è diventato un viaggio in noi stesse, nelle scelte fatte e in quelle ancora da fare per tenere fede al suo imperativo: mutare continuamente per diventare sé stesse.


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