Cronaca Giudiziaria

Assolto il commissario di polizia Antonio Troiano

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Ha dovuto attendere 7 anni ma ora l’incubo è finito e giustizia è fatto: il commissario di polizia Antonio Troiano è stato assolto per non aver commessi il fatto.

Si è conclusa ieri in Corte d’Appello, 1a sezione penale, l’avventura giudiziaria che ha visto coinvolto il commissario Antonio Troiano, assolto per non aver commesso il fatto dalle gravi accuse scaturite dalle dichiarazioni rese Maria Palomba che portarono all’arresto del noto imprenditore farmaceutico Nazario Matachione, poi assolto dai fatti a lui contestati.

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Il commissario, difeso dall’avvocato Elio D’Aquino, il 31 luglio 2014 si rese protagonista di un accorato appello al Presidente Napolitano per protestare contro il suo trasferimento: “On. Presidente, Le domando di intervenire non solo per me, ma ancora di più per i miei quattro figli, per consentire loro di continuare a credere nello Stato. Solo Lei con il Suo autorevole intervento potrebbe restituirci speranza e fiducia nelle Istituzioni Democratiche.”
Erano gli anni in cui Troiano determinò l’avvio di una procedura che portò a Torre Annunziata la commissione prefettizia per verificare eventuali collusioni politiche con la criminalità organizzata. Quella vicenda, su cui si mobilitò anche l’ex magistrato Del Gaudio con una raccolta firme, gli costò molte inimicizie, tali, secondo il commissario, da avere determinato il suo trasferimento e altre trame oscure nei suoi confronti.
Poi venne la bufera delle dichiarazioni di Maria Palomba. Troiano era incolpato originariamente di corruzione in concorso con il noto imprenditore farmaceutico. Nella prospettazione della teste, l’ispettore di polizia frequentava la “farmacia del Corso” di proprietà dell’ex marito come cliente e si sottraeva al regolare pagamento dei farmaci in cambio di una sorta di asservimento, attraverso condotte tese a violare segreti d’ufficio per favorirlo.
In particolare il Troiano era accusato di aver riferito al Matachione di una intercettazione telefonica che vedeva protagonista proprio la Palomba con tale Carlino, patron della Carpisa.
L’accusa era stata poi ridimensionata in fase di indagini e l’ispettore fu rinviato a giudizio per la sola ipotesi di “rivelazione del segreto d’ufficio”.
Ieri finalmente si è chiuso definitivamente il capitolo giudiziario con una assoluzione piena che ribalta il giudizio di 1 grado, quando appunto il Troiano fu condannato a 8 mesi di reclusione.
Serrato è il commento dell’avvocato Elio D’Aquino “In un momento in cui la nostra città è attraversata da un orribile fatto di sangue, vedere restituito tutto l’onore a chi ha lavorato con passione e abnegazione per la legalità nel nostro territorio, è per me motivo di grande soddisfazione umana e professionale.”


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