Pompei, protesta dei genitori: ‘No all’incremento della Dad’

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I genitori del I Circolo di Pompei dicono NO all’incremento della Dad e aspettano un incontro con la preside per discutere delle modalità

I motivi

“Da parte nostra nessuna ‘guerra’ ma la richiesta di intavolare un dialogo con la preside”, fanno sapere i rappresentanti dei genitori degli alunni del I Circolo Didattico di Pompei, supportati dall’Age, l’associazione che li rappresenta, in merito alle iniziative che hanno adottato dopo che la dirigente, Carmen Guarracino “ha disposto, prima con delibera del Collegio dei docenti e poi con delibera del Consiglio di circolo l’incremento d’orario della didattica a distanza per tutte le classi della primaria ma in modo particolare per le terze, le quarte e le quinte, addirittura prevedendo per le classi a tempo pieno anche un rientro pomeridiano”.

Questa situazione, sottolineano i genitori, “ha lasciato molto molto perplessi perché questi bambini fanno ormai didattica a distanza da tanti mesi e quindi sono veramente stanchi, anche fisicamente. Questo tempo prolungato davanti allo schermo può creare tanti problemi, di scoliosi, alla vista ed altro. Purtroppo – si evidenzia con rammarico – non c’è stata la possibilità di un confronto con la preside la quale pare abbia fatto riferimento a una normativa, a una circolare ministeriale ma non tenendo conto di tutte le altre normative che caso mai dovevano essere raccordate con questa circolare ministeriale”.

Associazione genitori

In attesa di un confronto è stata protocollata una pec di una nota dell’Associazione genitori, sede di Pompei, presieduta da Rosario Vitiello. Nella lettera si ritiene “sbagliato imporre ai bambini 20 ore settimanali di lezione che diventano addirittura 30 per i bambini che attuano il tempo prolungato. Le indicazioni nazionali per la scuola primaria indicano chiaramente che al centro dell’attività scolastica devono essere i bisogni di crescita della persona in formazione e non la soddisfazione burocratica di astratte esigenze amministrative.



    L’orario di servizio del docente non corrisponde all’orario di lezione dello studente. Vi sono – sottolinea Vitiello – altre attività che legittimamente gli insegnanti possono svolgere funzionalmente alla Dad, ad esempio preparazione di materiali, programmazione, pianificazione di attivita’ centrate sulla interrelazione mediatica”.

    “Ora, nel frattempo che si crei questo contatto, questo dialogo – spiegano i genitori – e’ partita una protesta pacifica in base alla quale i bambini di molte classi continuano a collegarsi con il vecchio orario della dad. Purtroppo i docenti mettono il ritardo quando si entra con il vecchio orario perche’ si e’ anticipato di un paio d’ore l’inizio delle attività”. Questa situazione “non ci fa piacere ma aspettiamo un confronto con la dirigente su una decisione unilaterale ed immotivata”.




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