Servizio Civile Universale per la prima volta in associazione LGBT: rafforza la solidarietà durante la pandemia Covid
iKen Onlus, attiva a Napoli da 15 anni, oggi opera in bene confiscato alla mafia: con il progetto di Amesci offre opportunità per 4 giovani italiani e stranieri
Per la prima volta un’associazione Lgbt realizzerà un progetto di Servizio Civile Universale. Si tratta di iKen Onlus (www.i-ken.org) che opera a Napoli nel bene confiscato affidatogli dal Comune e intitolato “a Silvia Ruotolo ed a tutte le vittime innocenti della mafia” ed è presieduta da Carlo Cremona già incubatore di tantissime attività sociali e culturali. “Freedom” è il nome del progetto di assistenza alle persone più fragili della comunità Lgbt, il primo di accompagnamento ai servizi territoriali come ad esempio quello legale o quello sanitario. Il progetto verrà messo in campo in collaborazione con Amesci, associazione nazionale di promozione sociale attiva in Italia e in 14 Paesi esteri per lo sviluppo del capitale umano attraverso l’empowerment delle giovani generazioni, coinvolgendo 4 giovani italiani e stranieri con regolare permesso di soggiorno di età compresa tra 18-28 anni, ai quali verrà corrisposto un rimborso mensile di 439,50 € per un anno.
L’azione verrà realizzata presso il Rainbow Center Napoli “Sportello a Silvia Ruotolo”, all’interno della sede dell’associazione iKen nel bene confiscato, sede sia degli sportelli che della casa rifugio inaugurata nel 2017 e tutt’ora in funzione e collaborerà con lo sportello “Nuovi Diritti” presso la CGIL Napoli.Potrebbe interessarti
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“Attraverso il Servizio Civile Universale Amesci ha voluto offrire ad I Ken onlus uno spazio di solidarietà e di impegno, in un luogo che le persone LGBT sentono come ‘casa’. Il progetto che realizzeremo a titolo completamente gratuito vuole infatti rimuovere pregiudizi e discriminazioni lesivi dell’eguaglianza sostanziale degli individui sancita dalla stessa Costituzione, per raggiungere quel livello di qualificata interazione positiva con le differenze e le diversità, qualunque esse siano” dichiara Enrico Maria Borrelli, presidente Amesci. “In particolare – spiega Borrelli - verranno realizzati interventi di supporto ai bisogni legali, emotivi, psicologici e relazionali, percorsi ricreativo-culturali per il riconoscimento del sé, sensibilizzazione e promozione della causa LGBT.
Il progetto rientra in un programma di Amesci dal titolo “Persone al centro” che prevede interventi sul territorio nazionale per favorire il raggiungimento di alcuni degli obiettivi dell’Agenda 2030, ossia porre fine ad ogni povertà nel mondo; assicurare la salute ed il benessere per tutti e per tutte le età; fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e un’opportunità di apprendimento per tutti; ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni; rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili; pace, giustizia e istituzioni forti.
Termine ultimo per presentare domanda: 15 febbraio 2021 14.00
Info su: www.amesci.org