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Aggressione transgender a Torre del Greco, caccia ai violenti

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Aggressione transgender a Torre del Greco: caccia ai violenti. Arriva la solidarietà da Arcigay Napoli.

Gli agenti del commissariato di polizia di Torre del Greco, guidati dal primo dirigente Antonietta Andria stanno valutando le immagini di alcuni impianti di videosorveglianza dell’area dove si e’ verificata l’aggressione a una transgender con spintoni e calci, avvenuta a ridosso delle saracinesche abbassate dell’ufficio postale del quartiere Leopardi. Le forze dell’ordine inoltre stanno indagando su possibili altri episodi di bullismo che avrebbe visto coinvolta la giovane vittima in passato. “Personalmente ho appreso della vicenda solo attraverso i social. Noto che doveva essere tarda ora visto che la zona, seppur periferica, e’ comunque inserita in un contesto urbano assai popolato. Se i fatti denunciati si dovessero rivelare reali, non possiamo che condannare l’accaduto e auspicare l’identificazione degli autori di questa vile aggressione”, ha detto Giovanni Palomba, sindaco di Torre del Greco.

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Solidarieta’ alla vittima dell’aggressione e massima attenzione alle problematiche legate alle violenze di genere. Sul caso del video che mostra due ragazzi inseguire e prendere a calci una loro coetanea a Torre del Greco – reso noto dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli – interviene Antonello Sannino di Arcigay Napoli. ”Gira un video sui social di una aggressione da parte di due ragazzi a Torre del Greco ai danni di una persona, rincorsa e presa a calci – spiega – Innanzitutto la persona nel video non e’ una omosessuale, ma transgender. Quanto accaduto e’ sicuramente un grave atto di violenza e di teppismo, ripreso e fatto girare sui social probabilmente per qualche like. Ma perche’ parlano di omofobia? Solo perche’ si identifica la persona (magari con qualche luogo comune) come una persona omosessuale?”.

”La violenza – sottolinea il referente di Arcigay Napoli – va sempre condannata, ma facciamo attenzione nel gridare subito all’omofobia e a strumentalizzare la violenza per ricevere magari un pochino di consenso social. Tutta la solidarieta’ alla persona vittima dell’aggressione”.


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