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Coronavirus: “Vogliamo la Messa”, al via petizione on line

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Dopo la protesta della Conferenza episcopale italiana per il prolungamento dello stop alle messe con il nuovo Dpcm del Governo che prevede prime aperture dal 4 maggio, arriva una petizione on line per chiedere il ritorno dei fedeli tra i banchi delle chiese per le celebrazioni eucaristiche. L’idea e’ di un frate dell’Ordine della Mercede, Efisio Scirru, uno dei fondatori della Radio del Santuario di Bonaria a Cagliari e ora responsabile delle comunita’ di accoglienza dei Mercedari a Firenze, che all’indomani del nuovo decreto ha avviato una raccolta firme sulla piattaforma Change.org e che sta gia’ facendo il giro dei social.

“Ci sono riaperture per tante cose ma non per la vita di culto – dice all’ANSA – credo che molte chiese sino abbastanza ampie da garantire il distanziamento sociale in maniera adeguata e le celebrazioni liturgiche possono essere fatte anche in spazi all’aperto – aggiunge – Ci dovrebbero essere norme chiare e attuabili: esiste gia’ un protocollo che la Cei aveva proposto al governo”. Nel suo appello on line padre Efisio spiega che “per molto tempo abbiamo taciuto, abbiamo fatto silenzio, ci siamo contenuti; ma ora e’ tempo di gridarlo forte: Vogliamo la messa! E’ necessario, da subito, riprendere la celebrazione dell’Eucarestia con la partecipazione del popolo. Con le dovute accortezze, che siano semplici da attuare e non esageratamente costose”. Poi una serie di richieste alla Cei perche’ si impegni a far fronte a “eventuali disposizioni che limitino il diritto all’esercizio del culto” e “eventuali tentativi di ostacolare o interrompere le celebrazioni da parte di chiunque, anche rivestito di autorita'”, con un chiaro riferimento a quanto accaduto di recente in provincia di Cremona con i carabinieri intervenuti per fermare una messa aperta ai fedeli.


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