Coronavirus, il maestro pizzaiolo campione del mondo Franco Pepe chiude e dona gli alimenti ai poveri

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Ha scelto di chiudere per evitare di aumentare il rischio contagio, e cercare di aiutare in questo momento coloro che in questa situazione sono più svantaggiati, gli anziani e chi già viveva in condizioni economiche precarie. Non ha avuto dubbi Franco Pepe, 55 anni, fresco di nomina a Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, primo pizzaiolo ad aver ricevuto questo riconoscimento, titolare della pizzeria Pepe in Grani di Caiazzo, nel Casertano, da tre anni riconosciuta tra le migliori al mondo. Pepe chiude temporaneamente i battenti. Ha deciso di mettere a disposizione gratis dei cittadini bisognosi di Caiazzo tutte le materie prime che aveva già pronte per soddisfare le centinaia di prenotazioni della sua lista. Quando ha deciso di chiudere aveva già 150 prenotazioni. “Abbiamo iniziato a distribuire farine, impasti e topping questa mattina, io e alcuni dei ragazzi che lavorano con me e continueremo anche domani – racconta – avevamo 240 panetti di impasto, li abbiamo trasformati in 140 pezzi di pane e portati in una casa di riposo che si trova qui, poi alle suore, ma anche ad alcuni cittadini in difficoltà economica. Abbiamo regalato e continueremo a farlo domani, anche 300 crocche’ di patate freschi, 4 cartoni di polistirolo di basilico, chili di ricotta, mozzarella, sedano, pomodori, carciofi, uova e finocchi e tanto altro”.

Da 12 ore, il pizzaiolo sta svuotando le dispense. “Un modo per aiutare gli altri – dice – ma anche per garantire la freschezza dei prodotti quando riapriremo. Chiudere è necessario, è responsabilità verso i propri dipendenti e verso i clienti, che per me sono una famiglia. Con me lavorano 42 ragazzi e non nascondo che sono preoccupato per il futuro. Vede, i giovani non sono solo quelli che abbiamo visto in questi giorni, quelli irresponsabili della movida, ma ce ne sono tanti altri che lavorano e hanno capito che rinunciare a uno spritz significa tutelare se stessi e gli altri. Sono stati tutti d’accordo quando ho comunicato la decisione di chiudere. Al momento, nel mese di stop, andremo avanti con le ferie arretrate e la cassa integrazione. Poi conto di ripartire perché ho fiducia nel Governo che ci aiuterà sicuramente”. E’ preoccupato, ma allo stesso tempo determinato il pizzaiolo pluripremiato. “Io vivo praticamente in pizzeria – dice ancora mentre detta gli ultimi ordini ai suoi ragazzi – i dipendenti da domani non verranno più. Resterò solo e continuerò a tenere il forno acceso. Una piccola fiammella accesa. Preparerò il pane per i miei concittadini che ne avranno bisogno. Lo fece anche mio nonno durante la guerra. E’ surreale quello che stiamo vivendo, e bisogna essere responsabili. Chi può, deve anche rendersi utile. Sui social leggo tante persone spaventate ed e’ per questo che proprio mentre sono al telefono con lei, mi è venuto in mente un’altra cosa. Da domani farò dei video che postero’ sulla mia pagina Facebook per insegnare alle persone come fare le pizze in teglia in casa, svelerò i segreti per fare anche una buona pizza fritta in casa. Sarà un modo anche per distrarsi e per tenersi compagnia”.


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