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Coronavirus, Maria Triassi: “La circolare del Ministero non precludo il rientro a scuola degli studenti rientrati dalla Cina”

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Coronavirus, Maria Triassi, ordinario di Igiene presso l’Università 
Federico II di Napoli: «La circolare del Ministero della Salute, diffusa 
dal Ministero dell’Istruzione alle scuole, fornisce raccomandazioni sulle 
misure di prevenzione e controllo della diffusione del nuovo Coronavirus, 
identificando soggetti a rischio quali studenti universitari o di corsi 
equivalenti che presentano sintomi della malattia o che hanno effettuato 
un viaggio con pazienti affetti da Coronavirus nelle ultime due settimane. 
Pertanto, la Circolare non preclude la frequentazione delle scuole a 
studenti rientrati dalla Cina senza sintomi».
È molto rischioso, e quindi da non incoraggiare, che misure di prevenzione 
e controllo della diffusione dell’infezione siano interpretate in maniera 
estensiva e restrittiva favorendo comportamenti di preclusione verso i 
cittadini cinesi che già stanno manifestando tutti i loro effetti nelle 
aree produttive e sociali del paese e che rischiano di cambiare in senso 
xenofobo la cultura del nostro paese». Maria Triassi stronca di netto le 
perplessità di quanti in queste ore, sulla scia degli allarmi legati al 
coronavirus, stanno ventilando la possibilità di escludere i bambini 
provenienti dalla Cina ed asintomatici dalle classi in difformità con la 
circolare ministeriale. «Da un punto di vista di Sanità Pubblica – dice 
Triassi – queste richieste non trovano fondamento e né risultano 
costruttive». Per Triassi queste richieste sono da inquadrare come una 
volontà di sedare le ansie della popolazione, tuttavia ciò non può essere 
effettuato utilizzando la disinformazione e non tenendo conto delle 
evidenze scientifiche.
«Non vi è evidenza di un maggior rischio di contagio e/o mortalità nei 
soggetti giovani. Recenti studi hanno evidenziato un’età media dei 
soggetti contagiati piuttosto alta, ed i decessi pediatrici costituiscono 
una chiara minoranza del totale. Questa emergenza, una volta cessata, 
dovrà farci riflettere sull’importanza di una corretta educazione 
sanitaria e di informazione in Sanità Pubblica».

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