La Banca di Mestre non sblocca il conto e 39 dipendenti napoletani della Ac Distribuzione sono senza stipendio a Natale

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L’Agenzia delle Entrate ha comunicato di aver ricevuto pagamento ed il sopraggiunto accordo con il contribuente, un’azienda con dipendenti e fornitori che aveva subito un pignoramento presso terzi per debito col fisco e subito è corsa alla rateizzazione per evitare danni, ma nonostante ciò la banca UniCredit di Mestre non sblocca il conto rischiando di mandarla in fallimento. Accade a Napoli dove ha sede legale il titolare della ditta “Ac Distribuzione srl”, il malcapitato Gerardo Esposito che non potendo pagare dipendenti e fornitori si è rivolto all’avvocato Angelo Pisani in cerca di aiuto in questa intricata vicenda che si consuma sotto Natale. Una vicenda che nasce quando il Fisco, senza mandare un preavviso al contribuente con un invito al contraddittorio, dispone il pignoramento presso terzi del conto corrente salvo poi tornare sui suoi passi quando il contribuente corre a pagare il suo debito. Così l’Agenzia delle Entrate provvede tramite pec a chiedere alla banca di non proseguire il pignoramento e sbloccare il conto pignorato. “Ma la banca UniCredit di Mestre – spiega l’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione ‘Noi Consumatori’ – pretestuosamente si rifiuta danneggiando il correntista che può rischiare il fallimento. Sono 39 i dipendenti e i fornitori che rimarranno a Natale senza stipendio e pagamenti per il rifiuto da parte di UniCredit di sbloccare conti correnti e restituire le somme congelate al correntista nonostante l’Agenzia delle Entrate, regolarizzata la rateizzazione con il contribuente, abbia invitato per iscritto la banca a non proseguire nel pignoramento esattoriale – afferma ancora l’avvocato Angelo Pisani – . Sono pronto a presentare denuncia per la grave violazione dei diritti del contribuente ostaggio della burocrazia e illegittima condotta della banca ma anche ad addebitare alla stessa qualsiasi danno o pregiudizio ai dipendenti lasciati in bianco nei giorni di Natale che minacciano di trascorrere le feste proprio presso la sede di UniCredit”. I dipendenti in questione sono tutti napoletani e minacciano ogni azione legale per aver stipendi che la banca non fa pagare. “Tra l’altro – dichiara ancora Pisani – purtroppo è il dramma che vivono tutti quelli che subiscono un pignoramento del fisco sui conti e poi pur pagando le tasse rimangono bloccati e spesso esclusi dai circuiti finanziari legali cadendo anche spesso nelle tenaglie degli usurai. Non poter comprare i regali ai figli e i prodotti di Natale viola la dignità e la psiche di qualsiasi genitore – conclude Pisani – eppure tra computer e lungaggini giudiziarie non c’è difesa poi quando ci sono tragedie tutti si meravigliano”.


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