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Università: con 100 o la lode le tasse non si pagano

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Anche per l’anno accademico 2019/2020 sono previste delle agevolazioni per chi ha preso il massimo dei voti agli ultimi esami di Stato. In alcune università, come Pavia, Urbino, Roma Tor Vergata, Università delle Marche e Statale di Milano, l’esonero è totale. Altrove previsti sostanziosi sconti. Ma ogni ateneo stabilisce regole ad hoc. Skuola.net ha scovato dove i ‘centenari’ non pagano l’iscrizione al primo anno. La maggior parte delle università, in realtà, parla di esoneri parziali o di contributi minimi. Insomma, uno sconto sulle tasse ‘per merito’ e non, come solitamente avviene, per capacita’ economica. Tuttavia ci sono degli atenei per i quali i 100 e i 100 con lode (a seconda dei casi solo questi ultimi oppure entrambi) valgono addirittura l’esonero totale dai costi d’iscrizione. E a recepire il messaggio sono state università come la romana Tor Vergata, l’università degli studi di Pavia, l’università delle Marche, l’Università di Urbino Carlo Bo, dove il primo anno di corsi è gratuito, così come anche nelle ‘sarde’ Cagliari e Sassari. Qui, in pratica, si pagano solo l’imposta di bollo e la tassa regionale. In altri atenei, invece, c’è un’equa ripartizione delle tasse universitarie tra struttura e studente: i costi si dividono a metà, 50 e 50. Questa modalità avviene all’università degli studi Roma Tre (per chi ha preso almeno 95 alla maturità) e all’università Federico II di Napoli (solo per i 100 e lode). Anche alla Statale di Milano l’esonero riguarda solo i ‘lodevoli’, ma taglia solamente la seconda rata delle tasse (si deve pagare solo la prima, comprensiva della quota d’iscrizione). In altre università ancora, come quella degli studi di Perugia, e’ presente si’ un’agevolazione ma scaglionata a seconda del punteggio ottenuto all’esame di Stato: esonero totale se lo studente si e’ diplomato con 100/100 e lode, riduzione del 50% per chi e’ arrivato a 100/100, riduzione del 25% per chi ha preso un voto tra 95 e 99/100. Ma la galassia delle agevolazioni per le matricole meritevoli e’ molto più articolata. Tanti atenei, sfruttando il principio dell’autonomia universitaria, hanno nel tempo introdotto regole tutte loro. Ogni struttura fa storia a sè. Ad esempio, all’università ‘La Sapienza’ di Roma, gli iscritti che portano in dote un 100 alla maturità, per coprire tutte le spese del primo anno di lezioni, sono tenuti a pagare una somma simbolica di 30 euro (più le spese di bollo e la tassa regionale). A Genova, nel regolamento si legge che e’ prevista una riduzione di euro 200 per “studenti iscritti ad un corso di laurea (triennale, magistrale, a ciclo unico), che abbiano conseguito il titolo richiesto per l’iscrizione con il massimo dei voti”, cioè il diploma. Particolare quel che accade all’università Bicocca di Milano dove è in vigore il seguente sistema, di tipo proporzionale: “esonero per merito dal pagamento del contributo unico universitario dovuto fino ad un massimo di euro 204…” destinato agli studenti “con voto di maturità di 60/60 e 100/100”. Lo stesso avviene a Padova (qui la riduzione è di massimo euro 200, da applicare sulla seconda o la terza rata). Un dettaglio che tende una mano anche ai vecchi diplomati, che come minimo hanno fatto la maturità una ventina d’anni fa. Metti che vogliano ritentare con l’università?

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