Frank Iodice presenta “I disinnamorati” (Eretica Edizioni, 204 pagine, 15 euro), una storia in cui si dipinge con appassionate e lucide pennellate la complessità dei rapporti umani.Potrebbe interessarti
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“Dev’essere frustrante leggere la storia dei disinnamorati senza poter fare nulla”: questa frase del romanzo I disinnamorati di Frank Iodice riassume il sentimento di impotenza che prova il lettore alla fine della storia. Il personaggio di Antonino Bellofiore riesce a entrarti nella pelle, e a lasciare una sensazione di disagio e malinconia che non sbiadisce una volta chiuso il libro. La storia di Antonino e Anisetta rispecchia quella di tante coppie che non hanno avuto la forza o la volontà di costruire un rapporto profondo; nel romanzo il letto che i due dividono è il simbolo potente del legame fisico che non si protrae in quello emotivo. Il letto diventa quindi terra di contatti fugaci e appassionati, per poi trasformarsi in un continente spezzato in due, che li allontana e li divide. Entrambi giacciono insonni nella notte a osservare le strane geometrie del soffitto, incapaci di comunicare, di comprendersi. Antonino è l’antieroe per eccellenza, l’uomo privo di orientamento e di consapevolezza di sé stesso, che si lascia andare alla vita come una barca in mezzo al mare. Anisetta è il faro che a poco a poco perde interesse ad illuminare il relitto alla deriva, e che decide di orientare la sua luce in un’altra direzione. La trama enigmatica che fa compiere una svolta alla storia è solo l’espediente per evidenziare ancora di più la fallimentare vita privata del protagonista, che viene scalfita dalle indagini che deve portare a compimento. Antonino è un giovane agente di polizia di Nizza che vede intrecciare il suo doloroso passato e il suo incerto presente con uno strano mistero, che lo porterà a investigare su un traffico di droga. Delle ambigue cartoline vengono spedite al suo indirizzo; missive datate 1952 che sarebbero dovute arrivare trent’anni prima a suo padre, Antonio, e che invece trovano lui. E se da una parte queste cartoline fanno riemergere un dolore che non è mai sopito dentro di lui, dall’altra lo riempiono di dubbi che compromettono la sua già scarsa concentrazione. Egli è un uomo stravagante, libero a suo modo, ma in realtà imprigionato tra le mura erette dai suoi demoni. Un uomo tormentato che parla allo specchio del suo bagno angusto, e che da lui cerca risposte a domande che non sa porsi. “Quanti uomini soli davanti agli specchi ci sono al mondo in questo momento?” pensa Antonino; la solitudine è la compagna più intima e infida per lui: lo fa sentire al sicuro per poi terrorizzarlo con il vuoto che sempre l’accompagna. Antonino non sa essere felice, e per tutto il romanzo non capiamo, e neanche lui in fondo capisce, se è la felicità che cerca, o meglio, se può raggiungerla in qualche modo che gli è ancora oscuro: “la felicità è un uccello diverso per ognuno di noi, nessuno ha una buona gabbia per mettercelo dentro”.
TRAMA. Estate del 1982, Nizza. Antonino Bellofiore è un giovane agente di polizia di origini siciliane. Fuma sigarette di contrabbando e indossa calzini spaiati. Anisetta è una ragazza genovese che si è trasferita in Francia per studiare all’università; ha il collo delicato e gli occhi grandi e gialli come quelli dei gatti. Si sono incontrati una mattina sulla Promenade, il posto in cui tutti gli uomini soli e le donne appena arrivate in città vanno a passeggiare. Bellofiore passa le notti disteso a pancia in su, con le braccia incrociate, a studiare la forma vaga del soffitto, senza sapere che Anisetta, accanto a lui, sta facendo lo stesso. Durante il giorno investiga su alcune cartoline datate 1952 arrivate con trent'anni di ritardo, indirizzate a suo padre Antonio che ha abbandonato lui e sua madre quando era ancora un bambino. Anisetta sta scrivendo una tesi sui disamori, sotto la guida di un giovane e affascinante professore in prestito da Parigi. Bellofiore vorrebbe liberarsi di lei, o vorrebbe amarla, semplicemente. Intanto tenta di sciogliere i fili che lo legano al passato per risolvere il mistero delle cartoline, e nel mentre s’imbatte in traffici illeciti tra la Corsica e Monte Carlo. A mano a mano che decifra gli indizi, l’indagine da pubblica diventa privata. Se riesce a chiudere il caso, riceverà la promozione che non ha mai chiesto. Ma a quale prezzo?
Frank Iodice è uno scrittore di origini napoletane; vive tra la Francia e gli Stati Uniti da circa vent’anni ed è autore di numerosi romanzi e racconti, alcuni dei quali sono stati tradotti in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Tra le sue opere si ricordano: i romanzi Anne et Anne (2003), Kindo (2011), Acropolis (2012), Gli appunti necessari (2013), Le api di ghiaccio (2014), Un perfetto idiota (2017), Matroneum (2018), La meccanica dei sentimenti (2018) e le raccolte di racconti La fabbrica delle ragazze (2006) e La Catedral del tango (2014). Breve dialogo sulla felicità con Pepe Mujica è stato distribuito gratuitamente in diecimila copie nelle scuole. I disinnamorati (prima edizione in francese presso Le Lys Bleu éditions, 2018) è pubblicato nel 2019 in Italia dalla casa editrice Eretica Edizioni.






