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Ercolano. Programma iniziative tra sito e città e progeetto ‘Via Mare’

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L’iniziativa ‘Via Mare’ nasce in seno all’Herculaneum Conservation Project a partire dal 2006, su spinta del Dr. David W. Packard per favorire il miglioramento dell’interfaccia sia materiale sia immateriale dei confini tra sito e città moderna. Nel 2007, grazie alla firma di un protocollo di intesa, l’allora Soprintendenza archeologica, oggi il Parco Archeologico di Ercolano, avvia una collaborazione con gli enti locali (Comune e Regione) per il miglioramento dei confini realizzando una passerella pedonale a Nord degli scavi e il Parco Maiuri per un valore complessivo di oltre € 2.5 ML. Il progetto condiviso ha previsto opere di demolizione e di messa in sicurezza che hanno interessato un’area di circa 5.000 mq a nord ovest del sito, nel quartiere densamente edificato di Via Mare esteso sopra al foro dell’antica Herculaneum. Il quartiere è, infatti, uno dei più danneggiati dall’impatto dei grandi scavi 1927-1958, che lo ha isolato fisicamente e socialmente dal resto del centro storico.
Sempre in quegli anni prendono avvio altre iniziative che cercano di creare una sponda tra comunità locale e istituzioni, grazie alla collaborazione con realtà no profit come il Centro Herculaneum e Radio Siani.
Sull’onda di questi primi cambiamenti, nel 2009 nasce il progetto di riqualificazione Via Mare – Via dei Cortili, a cui vengono destinati € 2.6 ML da parte del Comune di Ercolano. Nel 2012, il Packard Humanities Institute si dichiara disponibile a supportare l’operazione, attraverso il suo braccio italiano l’Istituto Packard per i Beni Culturali e altri partner, con la redazione del progetto e con il contributo all’acquisizione dei 3 edifici ancora insistenti sui suoli liberati; il tutto con un impegno economico fino a € 3 ML.
Il giorno 23 gennaio 2014 viene siglato un Accordo tra l’allora Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, l’allora Ministro per la Coesione Territoriale, l’allora Soprintendenza archeologica, l’allora Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici, il Comune di Ercolano e l’Istituto Packard, per la “tutela e valorizzazione del sito archeologico di Ercolano e per la riqualificazione delle aree comprese tra Via Cortili e Via Mare”.
Si decide di elaborare due progetti, uno per la demolizione e messa in sicurezza dell’area, a cura e spese dell’Istituto Packard (progetto ‘Ampliamento del Parco Archeologico di Ercolano a nord ovest degli Scavi’) e il rinnovato progetto ‘Riqualificazione…’ che il Comune di Ercolano nel 2016, sotto una nuova giunta, rifinanzia con fondi propri.
L’appalto ‘Ampliamento…’ dell’Istituto Packard è stato completato tra gennaio 2015 e marzo 2018. Il cantiere ha avuto anche la funzione, non secondaria, di rassicurare i residenti sulla continuità dei lavori e di presidio di legalità.
Nel primo semestre dell’anno 2019, si avvia finalmente l’appalto ‘Riqualificazione’.
Con la consegna dei lavori di ‘Riqualificazione’ nel luglio 2019 inizia finalmente l’ultimo tassello di questo complesso mosaico che porterà l’atteso cambiamento urbanistico, culturale e sociale nel rapporto tra città antica e città moderna.
Infatti, le misure previste lungo la via Mare, con l’abbattimento del muro di confine, e l’apertura di uno spazio pubblico verde, gestito in parte dal Parco Archeologico di Ercolano e in parte dal Comune nel cuore del centro storico, affacciato sul sito archeologico e in corrispondenza del Teatro antico sotterraneo, cambieranno potenzialmente tutte le dinamiche dei flussi turistici e promuoveranno nel tempo nuove iniziative culturali e sociali, togliendo Via Mare dall’isolamento e anzi dando al quartiere una posizione di rilievo nel centro storico. Inoltre, il contributo delle associazioni, che hanno affiancato il progetto fin dalla sua redazione, ha favorito il miglioramento del dialogo con la comunità locale e ha offerto ulteriori spunti di sviluppo culturale e sociale per l’intero territorio ercolanense. Il progetto Via Mare è visto come pilota a scala territoriale, innescando delle azioni virtuose anche sui restanti confini sito-città. Grande attenzione e interesse è stato manifestato da numerosi organismi internazionali, tra cui l’Unesco, che da tempo promuove la creazione di una zona filtro per tutti i siti vesuviani.


Articolo pubblicato il giorno 4 Luglio 2019 - 16:19

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