Ferrero, il tifoso razzista odia il calcio

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”Chi fa i buu razzisti non ama il calcio, non gli dovrebbe essere mai piu’ permesso di entrare allo stadio. Io voglio riportare il calcio alle famiglie e ai bambini. Giusto fermare le partite dopo cori razzisti? Le giro la domanda. Perche’ fermare le partite per quattro scappati di casa? Perche’ fermare lo spettacolo? Lo stadio e’ come una partita di burraco, ci sta dire brutte parole ma non fare forme di razzismo o picchiare le forze dell’ordine”. Lo dice il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, a margine dell’evento di solidarieta’ ‘United for Genova’, comitato creato a supporto per la citta’ ligure dopo il crollo del Ponte Morandi. ”Io sono stato massacrato – ricorda Ferrero – dai miei stessi tifosi in occasione della partita con il Napoli per aver cercato di fermare i cori di discriminazione territoriale, mi hanno tirato una bottiglietta d’acqua addosso. Il calcio e’ felicita’ e puo’ fare tanto per Genova. Io sono molto felice di stare a Genova anche se sono spesso criticato perche’ non le mando a dire”.


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