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Cuccioli di razze pregiate importati dalla Slovacchia, ecco come funzionava il sistema. Sette arresti

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Luxury dog: smantellata l’organizzazione per l’importazione illegale di cuccioli di cane dalla Slovacchia, rivenduti su internet con profitti milionari. La polizia di frontiera di Rimini ha scoperto un traffico illegale di migliaia di esemplari ed ha eseguito sette misure cautelari, di cui tre mandati di arresto europeo, e 13 perquisizioni locali e domiciliari. In carcere a Nitra (Slovacchia) sono finiti un uomo di 33 anni e la madre di 54, legata a un 64enne italiano arrestato invece a Loano (Savona). I tre sarebbero secondo la polizia i capi del gruppo che commercializzava i cuccioli su internet per profitti che in un anno si aggirano intorno al milione di euro. Sempre in carcere sono finiti un commerciante di animali, 33 anni di Rimini e un napoletano di 45 che forniva i documenti falsi per il trasporto e la vendita. Ai domiciliari una collaboratrice del gruppo, una giovane di 36 anni di Cesenatico, che rispondeva alle domande degli acquirenti su internet, e un commerciante di Santarcangelo di 60, fermato ieri mattina all’aeroporto di Bologna di rientro da un viaggio in Spagna. Otto gli indagati a piede libero, tra cui il proprietario di un canile abusivo, 41 anni di Napoli, a Villaricca (Napoli). L’indagine, denominata ‘Luxury Dog’, coordinata dal procuratore Elisabetta Melotti e dalla sostituta Paola Bonetti, è partita l’anno scorso dopo le denunce di una quarantina di padroni di cuccioli acquistati su internet e morti pochi giorni dopo la consegna. Polizia di frontiera, squadra mobile di Rimini, con la collaborazione del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, Sirene, di due Team EnFast (Rete Europea delle Unità Ricerche Attive Latitanti) e delle squadre mobili di Milano, Alessandria, Bergamo, Savona, Napoli, coadiuvata dalle guardie ecozoofile di ‘Fare Ambiente’ hanno quindi individuato i componenti del gruppo che dovrà ora rispondere di associazione per delinquere, traffico di animali da compagnia, maltrattamento, truffa, falsità materiale, frode in commercio e abusivo esercizio di professione. I cuccioli venivano maltrattati sopratutto durante il trasporto in auto dalla Slovacchia nelle varie destinazioni italiane. Tenuti in trasportini piccoli, anche 20 esemplari per volta, senza acqua nè cibo, i cuccioli spesso morivano durante il viaggio.


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