Premio Napoli c’è. Il riconoscimento dell’Espresso napoletano alle eccellenze del territorio

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La XIV edizione del Premio Napoli c’è, ideato dall’editore Rosario Bianco e assegnato ogni anno dal mensile l’Espresso napoletano (Rogiosi editore) a chi, con la sua opera quotidiana, dà lustro a Napoli e alla Campania, è stata dedicata ai 70 anni della Costituzione Italiana. “Napoli, con i suoi artisti, i suoi artigiani, i suoi imprenditori dà un contributo importante alla crescita della Nazione e al rispetto di alcuni canoni della Costituzione che possono sembrare marginali, ma non lo sono affatto – dichiara Rosario Bianco -. A Napoli è forte il senso dell’accoglienza e della libertà; è forte il sentimento della solidarietà. È molto sentito il tema della conservazione del patrimonio culturale. Alla rivista l’Espresso napoletano è assegnato sempre di più il ruolo di esaltazione di notizie positive, di cose belle e buone fatte sul territorio e la copertina è sempre dedicata a un focus su tanti argomenti: immigrazione, solidarietà, donne, musica, per fare qualche esempio”. Al Teatro Acacia, un parterre istituzionale e imprenditoriale importante ha assistito alla consegna dei riconoscimenti, in una serata, condotta da Gino Rivieccio e Ornella Mancini, dove non sono mancati i momenti di spettacolo. Dopo il coro dei 70 bambini della scuola Quarati di Napoli, uno per ogni anno della Costituzione Italiana, che ha intonato l’Inno di Mameli, è stata la chitarra dello “sciamano” Antonio Onorato ad accogliere il pubblico, con la sua dolce “Assaje”, composta per il figlio Gabriel. Poi, la consegna del Premio Napoli c’è, una scultura dell’artista Lello Esposito, insieme a una pacchetto benessere Pausilya e alla pergamena, con nastrino tricolore e con la motivazione del riconoscimento. Premiati l’Arma dei Carabinieri, il Corpo della Polizia di Stato e il Corpo della Guardia di Finanza, istituzioni quotidianamente al servizio del cittadino, con la consegna del Premio da parte del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, al Generale di Corpo d’Armata Vittorio Tomasone, al Questore di Napoli Antonio De Iesu e al Generale di Divisione Virgilio Pomponi. Guido Trombetti ha consegnato il premio al giornalista e scrittore Vittorio Del Tufo, al vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti Francesco Fimmanò e a Nicola Graziano, magistrato, giornalista e scrittore, giudice delegato per il fallimento dell’Edenlandia e dello Zoo, che si è impegnato a restituire alla città. Al momento della consegna del Premio a Graziano, sul palco è arrivato anche il presidente del Tribunale di Napoli Ettore Ferrara. Premio Napoli c’è al Procuratore generale della Repubblica Luigi Riello, consegnato da Sua Eminenza il Cardinale Crescenzio Sepe, a cui Rosario Bianco ha donato la riproduzione di una bottega di ciabattino dell’800, realizzata dal maestro Bernardo Lustrini, per l’asta di beneficenza, in programma il 18 dicembre presso l’Auditorium della RAI di Napoli. Il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Napoli Amedeo Manzo ha premiato l’imprenditrice Alessandra D’Antonio. A premiare Bianca Iengo, coordinatrice del progetto “Un farmaco per tutti”, ideato dall’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, in collaborazione con Federfarma e l’Ordine dei Farmacisti, per garantire cure farmacologiche agli indigenti, sono stati Rosario Biancoe Catello Maresca, che insieme hanno creato e reso concreta l’Associazione Arti e Mestieri, nata con l’obiettivo di promuovere e valorizzare arti e mestieri della tradizione napoletana, attraverso lo sviluppo di due direttrici principali: il recupero delle tradizioni manifatturiere partenopee; la formazione e l’avviamento al lavoro di giovani provenienti da famiglie in difficoltà e in condizioni di disagio socio-economico. Premio Napoli c’è al pianista e compositore Antonio Fresa, ideatore, insieme a Fabrizio Fiore, dei South Designers, che, con “Napoli Files”, hanno proposto un viaggio contemporaneo nella storia della canzone napoletana, tra video e musica, che si è concluso con Pietra Montecorvino sul palco del Teatro Acacia con l’inedita “Tutte ’e juorne”. Come lo scorso anno, è stato assegnato il Premio #Vivinapoletano, che l’Espresso napoletano condivide con la Banca di Credito Cooperativo di Napoli e che è stato attribuito alla start up di successo Medspa Srl, ritirato dalla contessa Elena Aceto di Capriglia e consegnato dal Presidente Amedeo Manzo. Gino Rivieccio, oltre a regalare allegria con i suoi sketch, ha presentato una canzone accompagnata da un video, “Questa Napoli”, che mira a stimolare una riflessione sulla Napoli di ieri e di oggi. Altri momenti musicali con Caterina Molfino (voce) e Giulio Fazio (fisarmonica) che hanno eseguito la canzone “Je parte”, scritta da Aldo De Chiara; e i Panama Group, che hanno salutato il pubblico con una canzone dedicata alla mamma. Importante la platea del Premio Napoli c’è. Tra le tantissime istituzioni in sala, il Vice Prefetto Demetrio Martino, l’Assessore alla cultura e al Turismo del Comune di Napoli Nino Daniele, il Presidente della Corte D’Appello di Napoli Giuseppe De Carolis di Prossedi, il Comandante della Legione Carabinieri Campania Generale di Brigata Maurizio Stefanizzi, il Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri colonnello Ubaldo Del Monaco, il Sindaco di Torre del Greco Giovanni Palomba e il Sindaco di Marcianise Antonello Velardi.


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