Centrale Nucleare del Garigliano: in demolizione l’alternatore. In corso il riciclo dei materiali

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Sessa Aurunca. Per gli economisti è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. Anche l’economia circolare, innovativa e rivoluzionaria, è sempre più di casa presso l’ex centrale nucleare del Garigliano. Il suo delicato e pericoloso smantellamento è in corso da 18 anni e si completerà nel 2026. La società incaricata di farlo, la Sogin, ha dimostrato come sia possibile riciclare i materiali derivanti dalle pericolose operazioni di decommissiong.
L’occasione è stato il recupero per il riciclo del 96% di ferro, rame e plastica che componevano il rotore e l’alternatore della turbina di una delle quattro ex centrali nucleari italiane, quella insistente lungo riva sinistra del Garigliano nel territorio di Sessa Aurunca: circa 400 tonnellate di materiale che, opportunamente controllate, verranno trasferito entro l’anno – come detto per il 96% – in centri di recupero e di lavorazione, come le fonderie per i metalli, per essere reinserito nel ciclo produttivo. L’iniziativa della Sogin è stata promossa all’interno della centrale nucleare di Sessa Aurunca in occasione della 10° edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti ed è stata nobilitata dalla parte-cipazione di tanti colleghi giornalisti che hanno apprezzato l’ottimo lavoro organizzativo messo in piedi da anni dalla Sogin, capace di coinvolgere, grazie ad un’apprezzata operazione trasparenza, l’associazionismo civico e molte istituzioni locali operanti sui territori del Basso Lazio e dell’alto casertano.

 Gustavo Gentile




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