La Cassazione conferma: fine pena mai per Iazzetta, uccise un carabiniere in una rapina

SULLO STESSO ARGOMENTO

E’ definitiva la condanna all’ergastolo per Antonio Iazzetta, sotto processo perche’ accusato di essere il killer che, nell’aprile 2013, nel corso di una rapina in una gioielleria di Maddaloni, uccise l’appuntato dei carabinieri Tiziano Della Ratta. La prima sezione della Corte di Cassazione che ha rigettato i ricorsi proposti da tutti gli imputati, confermando l’ergastolo per Iazzetta e disponendo solo alcune lievi correzioni per altri cinque imputati. Rispetto all’originaria sentenza, per cinque altri componenti il gruppo che realizzo’ la rapina, sono state disposte riduzioni di pochi mesi per una serie di altre rapine. Era il 27 aprile 2013 quando fu compiuta la sanguinosa rapina alla gioielleria Ogm di Maddaloni. Nel conflitto a fuoco con i carabinieri intervenuti, rimasero uccisi anche due banditi, uno dei quali fu ripreso dalle telecamere del negozio mentre puntava e scaricava interamente la sua Beretta di 15 colpi contro Della Ratta e un collega. Quello stesso giorno, secondo quanto accertarono gli investigatori, il gruppo di giovani banditi – quasi tutti napoletani provenienti in particolare da di Acerra – si erano resi protagonisti di due tentate rapine prima di arrivare all’Ogm di Maddaloni. Quando fecero irruzione, nella gioielleria c’erano due carabinieri (uno era Della Ratta) intenti a visionare le telecamere di sorveglianza nel retrobottega dopo essere stati allertati dal titolare che, poche ore prima, aveva notato persone sospette aggirarsi intorno all’esercizio. I due carabinieri capirono quello che stava accadendo, intimarono ai tre di gettare le armi e ci fu la sparatoria. “Questa decisione di oggi – commenta l’avvocato Diego Perugini, legale dei familiari di Della Ratta – conferma che c’e’ solo una strada da perseguire: quella della giustizia e della legalita’. Valori che Tiziano Della Ratta ha sempre avuto come punto di riferimento nella sua vita e nel suo lavoro. E’ medaglia d’oro al valor militare, la sua morte e’ una ferita indelebile per l’Arma e per la famiglia. La soddisfazione per la sentenza di oggi non e’ per la conferma dell’ergastolo al killer, ma proprio per il riconoscimento di quei valori. Per tramite me la sua famiglia ringrazia l’Arma per la vicinanza e il sostegno in tutti questi anni, dimostrato ancor di piu’ anche in sede processuale”.




LEGGI ANCHE

Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE