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Smaltivano illecitamente i rifiuti dei cantieri della Metropolitana di Napoli nella discarica dismessa di Comiziano: 5 arresti

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Agenti della polizia metropolitana di Napoli e carabinieri del Noe hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa gip del tribunale partenopeo su richiesta della locale procura antimafia, nell’ambito di un’indagine che rappresenta la prosecuzione di un’analoga manovra investigativa del maggio 2016. A darne notizia la Città metropolitana di Napoli. Le indagini, sviluppate da novembre 2016 a settembre 2017, riguardano il traffico di rifiuti che sarebbero stati convogliati nella cava in ricomposizione ambientale Apostolico e Tanagro di Comiziano nel Nolano e i conseguenti delitti di inquinamento e tentato disastro ambientale. In particolare, le attività investigative hanno permesso di stabilire come gli indagati, al fine di conseguire “un ingiusto profitto consistente nel ritorno economico dal non sopportare i costi dovuti ordinariamente per lo smaltimento dei rifiuti presso siti autorizzati, con più operazioni e attraverso l’allestimento di mezzi ed attività, gestivano abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti”. Si pensa ad almeno 72mila tonnellate. I rifiuti – secondo l’ipotesi accusatoria – venivano prelevati da vari siti, tra cui i cantieri per la realizzazione della metropolitana di Napoli. Cinque i provvedimenti di custodia cautelare eseguiti. Soddisfazione è stata espressa dal consigliere metropolitano alla Polizia, Carmine Sgambati, per l’operazione che “assesta un colpo durissimo al sistema illegale di smaltimento dei rifiuti e che per anni ha avvelenato la nostra terra”.


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