Castellammare, il caso dello stupro della bambina di Gragnano arriva in Parlamento

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Castellammare. E’ arrivata in Parlamento la notizia dello stupro di gruppo ai danni di una ragazzina di 12 anni anticipata nella serata di ieri dal nostro sito e ripreso oggi da tutti i media  nazionali. “Adesso basta, stiamo superando ogni limite, come dimostra l’orrore della vicenda che arriva dalla provincia di Napoli, dove una bambina 12enne stuprata da un branco di 16enni ora scopre di essere incinta. A fare ancora più orrore è che la bestialità di uno stupro di branco, su una bambina, sia stata perpetrata da ragazzini così giovani”. Lo afferma il senatore Roberto Calderoli, vice presidente del Senato. “Ora basta. Se un minorenne compie un reato da adulto – aggiunge – come un omicidio o uno stupro, deve pagarla da adulto, senza sconti o attenuanti, perché in un reato c’è sempre una parte lesa, una vittima, che in caso di stupro avrà una vita rovinata per sempre. Rivediamo le norme, puniamo gli stupratori maggiorenni con il fine pena mai, perché lo stupro equivale ad uccidere l’animo di una donna, ma puniamo i minorenni con il teorico ergastolo attuale ovvero vent’anni (in realtà sarebbe 26 ma non li sconta nessuno), ma da scontare senza sconti o benefici. Perché non possiamo sempre e solo pensare ai giovani aguzzini, a recuperarli, e non al dolore delle loro vittime”.  Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale dei verdi, Francesco Emilio Borrelli, sempre attento ai temi che riguardano i minori. “L’ennesima violenza portata a termine da un gruppo di ragazzini, questa volta a Castellammare di Stabia, dovrebbe far riflettere quanti continuano a essere troppo indulgenti verso i colpevoli di reati del genere perché quel comportamento può spingere altri ragazzi a compiere gli stessi reati visto che poi le conseguenze sono minime”. Borrelli, tra l’altro è anche componente della Commissione politiche sociali, per il quale “parole come quelle del Sindaco di Pimonte che definì ‘bambinata’ una violenza di gruppo su una ragazzina o decisioni come quelle del Tribunale che ha deciso di mandare i responsabili di un’altra violenza in una scuola per pizzaioli sono pericolose perché fanno pensare che violentare una ragazzina sia una cosa di poco conto”. “Servono punizioni severe per chi violenta una ragazzina e bisogna valutare se ci sono le condizioni per punire anche i genitori che non hanno saputo dare la giusta educazione ai loro figli – ha aggiunto Borrelli per il quale – il preoccupante fenomeno delle baby gang, in continua crescita, rende ancor più necessario che si adotti il polso fermo, con punizioni severe, prima di pensare al recupero”.




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