Chiaia, torna l’incubo della baby gang dopo le coltellate

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Chiaia: torna l’incubo baby gang e in tanti si interrogano sulle cose da fare ma soprattutto sui provvedimenti. Il ferimento dei due ragazzi di 19 e 18 anni dell’altra notte circa un mese di calma ha fatto sprofondare di nuovo nel terrore gli abitanti della zona, i commercianti, i giovani frequentatori e soprattutto i loro genitori. “Aspettano prima che muoia uno dei nostri ragazzi, poi finalmente si decideranno a fare qualcosa?”, si è chiesta con amarezza la mamma del 19enne accoltellato nei pressi dei Baretti di Chiaia.

Il tema della legalità e della vivibilità nella zona di Chiaia è diventato centrale nel dibattito politico a Napoli. Stamane se ne discuterà in consigli comunale e sabato è prevista la manifestazione organizzata dai comitati civici. Qualche giorno fa il presidente della Municipalità Francesco de Giovanni e l’assessore Fabio Chiosi hanno ricevuto una lettera minatoria da parte di un anonimo gestore di locale. de Giovanni accusa il Comune. Dopo la lettera non ha ricevuta neanche una telefonata di solidarietà da parte del sindaco o di qualche assessore. Tanti invece gli attestati di stima e solidarietà da parte dei gestori dei locali.

Il ragazzo ferito l’altra notte abita in via Cesare Rossaroll. Con lui c’era la fidanzata, coetanea, e un amico di 18 anni, che risiede in vico Mattonelle, anche lui in zona Porta Capuana. I tre erano seduti su una panchina, le ultime chiacchiere prima di tornare a casa. Erano passate da poco le 3 quando al terzetto si è avvicinato un extracomunitario. Circa 40 anni, dell’est europa, visibilmente ubriaco, così lo hanno successivamente descritto i ragazzi. L’uomo ha cominciato a molestare la ragazza facendo scattare di rabbia il fidanzato, che lo ha colpito per allontanarlo e i tre hanno deciso di andare via dai baretti, ormai quasi deserti. Sono trascorsi pochi minuti e sono stati aggrediti dal branco. Li hanno colpiti alle spalle, senza dire una parola. Erano una decina, tutti intorno ai 20 anni. Pugni, calci, schiaffi e, nella confusione, qualcuno che incitava gli altri a usare i coltelli. I due ragazzi sono rimasti a terra con ferite all’addome, alla schiena, alle braccia e alle mani, in testa e alla nuca. La fidanzata del 18enne urlava, chiedeva aiuto ma in via Carducci non c’era nessuno che potesse intervenire. Dopo l’aggressione il branco è scappato, alcuni di loro si sono infilati in un’automobile che è corsa via. A soccorrere i ragazzi sono stati alcuni passanti e la polizia, sopraggiunta sul posto e intervenuta con la volante del Commissariato San Ferdinando che indaga sulla vicenda. I tre sono stati accompagnati al Pronto soccorso del vicino Loreto Mare e affidati ai sanitari. I medici, durante le visite di controllo, hanno verificato che le ferite erano superficiali, nessun organo vitale era stato danneggiato. Il ragazzo di 19 anni ha riportato ferite da punta e da taglio al torace e alla mano destra, con prognosi di otto giorni: l’amico è stato invece ferito al torace, alla schiena, a un braccio e al cuoio capelluto ed è stato anche lui dimesso, con prognosi di dieci giorni. Le vittime hanno dichiarato di non conoscere i ragazzi da cui sono state aggredite e non ci sarebbe nessun nesso con il diverbio con l’uomo ubriaco avvenuto pochi minuti prima. Sono state acquisite le telecamere di sorveglianza della zona, tra quelle installate lungo le vie della movida e quelle di alcuni esercizi commerciali, che potrebbero aver ripreso alcune delle fasi dell’aggressione o la banda che si muoveva nella serata nella zona dei baretti di Chiaia.



    Al vaglio degli investigatori anche la versione fornita dai ragazzi. Sono tutti incensurati e nessuno di loro ha avuto mai problemi con la giustizia, ma non è per il momento escluso che il ferimento possa essere stato uno strascico di un litigio avvenuto qualche ora prima nella zona; il terzetto potrebbe avere avuto un diverbio con qualcuno nei pressi dei baretti di Chiaia che, poi, potrebbe essere tornato in forze per vendicarsi.


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