Pestaggio in Metropolitana per una sigaretta: 42 anni di carcere ai tre casertani

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Pesanti condanne per i tre giovani campani accusati di tentato omicidio nei confronti di Maurizio Di Francescantonio, brutalmente picchiato in un vagone della metropolitana di Roma, nel settembre del 2016. In particolare, i giudici della decima sezione penale, hanno condannato a 17 anni e 9 mesi Antonio Senneca, e a 14 anni ciascuno Luigi e Gennaro Riccitiello. Il solo Senneca, inoltre, è accusato anche di lesioni ai danni della madre di Di Francescantonio, presente insieme al figlio nel vagone in cui si sono svolti i fatti. A scatenare la violenta aggressione era stata una richiesta fatta dalla vittima agli imputati. Il trentasettenne aveva chiesto a uno dei tre di spegnere la sigaretta che stava fumando nello scompartimento.
Le immagini del violento pestaggio sono ancora impresse nella mente dei passeggeri che assistettero sgomenti alle violenze. Era il 18 settembre del 2016 quando Maurizio Di Francescantonio, oggi 39enne, chiese a tre passeggeri che si trovavano sullo stesso vagone della Metro B di non fumare all’interno del convoglio. I tre, tutti casertani, per tutta risposta lo picchiarono selvaggiamente lasciando in terra in fin di vita.
A Senneca veniva contestata anche l’accusa di lesioni ai danni della madre dell’allora 37enne e la resistenza a pubblico ufficiale. Il fatto avvenne di domenica pomeriggio su un convoglio della metro B, in prossimità della fermata Piazza Bologna. Senneca e gli altri, tutti residenti a Maddaloni in provincia di Caserta, vennero identificati grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza.

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