Cronaca Nera

Torre Annunziata, agguato per vendicare l’onore della famiglia: arrestato il figlio del boss “Pisiello”. IL VIDEO

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Voleva vendicare l’onore della famiglia e per questo tentò di uccidere insieme con un complice Vittorio Nappi il 26 gennaio scorso in via Cuparella a Torre Annunziata. I Carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata hanno dato oggi esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, nei
confronti di Raffaele Gallo, 19 anni e di un complice, gravemente indiziati del tentato omicidio di Vittorio Nappi e detenzione e porto illegale di armi.
L’indagine, condotta dal gennaio al maggio 2017, è scaturita dall’esplosione di numerosi colpi di arma da fuoco all’indirizzo di  n’autovettura nei pressi di via Cuparella di Torre Annunziata, con a bordo due giovani oplontini, uno dei quali, Vittorio Nappi appunto, appena ventenne, fu ferito al torace. L’attività ha permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati, entrambi vicini al clan camorristico “Gallo-Cavalieri”, ed uno dei quali figlio di Gallo Francesco detto “O Pisiello”, attualmente detenuto in regime di 41 bis. Il movente è stato ricondotto proprio ai dissidi familiari intercorsi tra il giovane e la famiglia della
madre, parente di una delle vittime, scaturiti a seguito della relazione extra coniugale tra la moglie di Gallo Francesco ed un appartenente al contrapposto clan “Gionta”.

Raffaele Gallo, è stato incastrato dalle immagini delle telecamere e da una serie di inrtercettazioni. Il giovane è  il figlio di Francesco ‘o pisiello, diventato noto alle cronache nazionali anche per la presenza di “casa Savastano”, la lussuosa e kitsch abitazione proprio della famiglia Gallo, affittata dalla casa cinematografica Cattleya per girare molte scene della fiction Gomorra. La villa fu sequestrata durante le riprese dopo l’arresto del padrone di casa, Francesco Gallo, che poi pretese il pagamento dell’affitto in nero: una chiara estorsione, per la quale lui e i suoi genitori Raffaele Gallo e Annamaria De Simone sono stati condannati in via definitiva a pene tra i 5 e i 6 anni e mezzo.  Il giovane rampollo dei Gallo nell’aprile scorso si rese protagonista di una rivolta nei confronti della polizia che lo aveva fermato nel rione Penniniello per dei controlli mentre era in sella ad una moto con un complice. Il giovane aizzò gli abitati del rione a scendere in strada tanto che la polizia dovette esplodere dei colpi di pistola in aria per disperdere “gli assalitori”. Con lui c’era il 26enne Vincenzo Somma.

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