La sorella di Giulia contro Salvini: “La sua è violenza di Stato”

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“Ministro dei Trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta perché bianco, perché ‘di buona famiglia'. Anche questa è violenza, violenza di Stato”.

Lo scrive in una storia su Instagram la sorella di , Elena, commentando il post di in cui scrive, riferendosi all' di Turetta in Germania, ‘se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita'.

Nella storia, Elena cita un post della scrittrice a attivista Carlotta Vagnoli nel quale quest'ultima ricorda che la Lega “insieme a FdI, che però ha scelto l'astensione, a maggio ha votato contrariamente alla ratificazione della convenzione di Istanbul”.

“Così – conclude -, nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il sia un omicidio di Stato”. In una storia successiva, invece, Elena Ceccettin invita i suoi follower a partecipare alla manifestazione indetta per domani alle 19:30 a Porta Portello, a Padova, contro la violenza sulle donne e durante la quale sarà anche ricordata Giulia.

“io non staro' mai zitta. Non mi farete mai tacere”

, che sin dalla scomparsa della sorella Giulia aveva sospettato dell'ex fidanzato , ha poi aggiunto, citando la scrittrice Carlotta Vagnoli: “Ministro il cui partito (insieme a FdI, che pero' ha scelto l'astensione), a maggio ha votato contrariamente alla ratificazione della convenzione di Istanbul.

Cosi', nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato”. In una precedente storia su Instagram, la sorella Elena aveva scritto, “io non staro' mai zitta. Non mi farete mai tacere”.

Salvini poi cerca di riparare alla gaffe: “La colpevolezza di Filippo è evidente a me e a tutti”

In un post successivo alle polemiche, il vice premier scrive su Instagram: “Per gli assassini carcere a vita, con lavoro obbligatorio. Per stupratori e pedofili, di qualunque nazionalità, colore della pelle e stato sociale, castrazione chimica e galera.

Questo propone la Lega da sempre, speriamo ci sostengano e ci seguano finalmente anche altri. Ovviamente, come prevede la Costituzione, dopo una stabilita in tribunale augurandoci tempi rapidi e nessun buonismo, anche se la colpevolezza di Filippo pare evidente a me e a tutti”.



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