Il procuratore Lembo: ‘La politica a Cava aveva rapporti con i clan’. Ci sono 47 indagati

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La denuncia arriva nell'ultimo giorno da procuratore di Salerno. Corrado Lembo, illustrando i risultati dell'inchiesta che ha portato all' di 14 persone a Cava dei Tirreni ha spiegato che all'interno dei tre gruppi criminali specializzati in usura, estorsione e spaccio, e sgominati nel corso di un'operazione interforze, c'erano persone “in allarmanti relazioni con appartenenti alle forze di ed esponenti delle istituzioni locali, a dimostrazione della capacita' di esercitare un controllo davvero molto penetrante sul territorio”. E tutto questo non in una zona ad alta densita' criminale, Cava dei Tirreni. “Mi dispiace dover constatare – ha aggiunto Lembo – che anche un comune che un tempo era considerato immune da infiltrazioni criminali di tipo mafioso risulti contaminato anche per quanto riguarda i livelli d'infiltrazione istituzionale”. Undici le persone in carcere, tre ai domiciliari con le accuse di associazione a delinquere di stampo camorristico, associazione semplice, usura pluriaggravata, estorsione aggravata dal metodo mafioso, associazione finalizzata alla vendita e alla cessione di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi da sparo. L'inchiesta – nella quale sono coinvolte complessivamente 47 persone – ha permesso di accertare l'esistenza di tre gruppi operanti sul territorio. Tra gli indagati non raggiunti da misure cautelari inoltre nove rispondono di false dichiarazioni al pm e altre sette di favoreggiamento personale. “Questa resistenza a collaborare con lo Stato – ha aggiunto Lembo – ci preoccupa. Perche' quanto piu' forte e' la resistenza, piu' debole e meno efficace e' la nostra azione”. Il provvedimento, eseguito stamane insieme a 52 perquisizioni domiciliari, costituisce il completamento di un'indagine iniziata nel novembre 2015, nell'ambito della quale erano state gia' emesse misure cautelari. I successivi accertamenti e il contributo di un collaboratore di giustizia, hanno permesso di accertare l'esistenza dei tre gruppi criminali. Al primo, composto da undici persone, vengono contestati 17 episodi di estorsione e 5 di usura con tassi oscillanti fino al 25% (dai 1500 ai 2000 euro mensili). Secondo la Procura, inoltre, il sodalizio avrebbe gestito anche l'attivita' di raccolta delle inserzioni pubblicitarie presso lo Lamberti per conto della Cavese Calcio. Ad alcuni dei componenti viene poi contestato anche il procacciamento di generi alimentari senza corrispondere alcun corrispettivo. Al secondo gruppo, invece, vengono addebitati 8 episodi di usura e uno di riciclaggio. Il terzo gruppo, composto da undici persone, aveva la finalita' di gestire una vasta piazza di spaccio.


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