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Avellino, chiesti quasi due secoli di carcere nel processo al Nuovo Clan Partenio

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Il Pubblico Ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha chiesto quasi due secoli di carcere per i 19 imputati nel processo “Aste Ok” in corso davanti al tribunale di Avellino.

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Le accuse vanno dall’associazione di stampo mafioso alla turbativa degli incanti ed estorsione. Le pene più severe sono state richieste per i presunti capi e affiliati del Nuovo clan Partenio, tra cui Livia Forte, nota come Lady Aste, e Armando Pompeo Aprile.

Altri imputati, come Gianluca Formisano e Nicola Galdieri, sono stati destinatari di richieste di condanne significative. Dopo anni di indagini e mesi di dibattimento, il verdetto è atteso per il prossimo mese di maggio.

La requisitoria del Pm e le richieste di condanna

Il Pubblico Ministero Henry John Woodcock ha presentato la sua requisitoria nel processo “Aste Ok”, chiedendo pene severe per i coinvolti, che vanno dai presunti capi del Nuovo clan Partenio agli affiliati. Livia Forte e Armando Pompeo Aprile sono tra i principali destinatari delle richieste di condanna. Altri imputati, come Gianluca Formisano e Nicola Galdieri, sono stati anch’essi coinvolti nelle richieste di condanna emesse dal Pm.

L’attesa per la sentenza nel caso “Aste Ok”

Dopo tre anni e quatto mesi di detenzione, Livia Forte ha lasciato il carcere di Latina con l’obbligo di presentarsi regolarmente alle autorità di Polizia giudiziaria. Il processo, presieduto da Roberto Melone con la collaborazione dei giudici Fabrizio Ciccone e Gilda Zarrella, vedrà ora le difese degli imputati prima della pronuncia della sentenza attesa nel prossimo mese di maggio.


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