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Stupro di Catania: ammissioni e smentite dei 7 ragazzi egiziani

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Durante l’interrogatorio, davanti al gip del tribunale di catania dei 7 ragazzi fermati (quattro maggiorenni e tre minorenni egiziani) per lo stupro nei confronti di una tredicenne sono emerse ammissioni e smentite da parte dei membri del gruppo.

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Due dei quattro maggiorenni hanno scelto di non rilasciare dichiarazioni, mentre uno di loro, che aveva precedentemente collaborato per identificare gli altri membri del gruppo, ha confermato quanto riferito, spiegando di essere stato presente nella villa Bellini, dove si è verificato lo stupro, ma di non essere stato coinvolto nella violenza.

Il quarto maggiorenne ha negato anche di aver preso parte alle fasi iniziali dell’aggressione. I tre minorenni sono stati sentiti dal gip del tribunale per i minorenni e la decisione dei giudici dovrebbe essere presa domani.

La giovane vittima ha riconosciuto tre dei fermati, tra cui i due stupratori minorenni. Gli altri sospettati sono stati indicati dal fidanzato diciassettenne della vittima e da un membro del gruppo che si è confidato con un’operatrice della struttura di accoglienza, la quale ha poi informato le autorità.

“Uno dei fermati ha rilasciato dichiarazioni, mentre un altro sembra negare qualsiasi coinvolgimento, affermando di essere stato presente ma non di aver partecipato attivamente”, ha dichiarato l’avvocato Alessandro Fidone, difensore di uno dei fermati.

Nonostante le diverse posizioni assunte dai sospettati, la città rimane mobilitata contro ogni forma di violenza, come dimostrato dagli striscioni esposti sulle scalinate esterne del Palazzo di giustizia da Sham Officine, Coordinamento contro la violenza e il femminicidio, Femminestorie e Fright Diritti senza Confini.




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