Cronaca di Napoli

Napoli, il nipote del defunto boss Polifemo: “A chi guarda la mia ragazza, una pioggia di proiettili”

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Era in carcere da ieri quando è stato raggiunto da una nuova ordinanza cautelare questa volta con una accusa più pesante rispetto a quella la quale era stato arrestato l’altro pomeriggio.

Roberto Antini, 19 anni, un destino criminale già segnato da una parentela ingombrante. E’ il nipote da parte di madre di Antonio Ranieri, detto Polifemo, spietato e sanguinario killer dei Quartieri Spagnoli che agli inizi degli anni Novanta organizzò la scissione contro i fratelli Ciro Mariano e Marco Mariano dando vita a una faida di camorra mai finita.

L’altro giorno Roberto Antini ha rapinato un commerciante del quartiere spaccandogli una bottiglia in testa. Ma su di lui già pendevano una serie di denunce della fidanzata e della famiglia per stalking e minacce.

“A chi va a ballare e incontra la mia ex… sequestratela, vi do 500 euro…”, però poi “a chi solo la guarda siate pronti a una pioggia di proiettili”: un violento insomma Roberto Antini. Lo dimostra questo messaggio inviata su Instagram dopo il rifiuto della ragazza di andare a ballare con lui.

L’accusa di atti persecutori aggravati si aggiunge a quelle di rapina e lesioni aggravate notificategli nei giorni scorsi, sempre dai carabinieri per avere spaccato una bottiglia in testa a un negoziante che poco prima aveva rapinato.

Le minacce di morte ormai non si contavano più: la ragazza per 4-5 volte è stata costretta a chiedere aiuto ai carabinieri con l’orologio anti-violenza. Minacce, peraltro, che non hanno riguardato solo lei, ma tutta la sua famiglia e pure un ex fidanzato con il quale la ragazza non aveva più nulla a che fare da tempo.

La giovane aveva paura che venisse ucciso il padre oppure che venisse incendiata la casa e cercava di andare a dormire dalla sue amiche, non si recava più al lavoro; usciva di casa raramente e solo in compagnia di qualche parente.

“Il 31 dicembre la vostra casa non esisterà più”

Le minacce si sono poi intensificate soprattutto lo scorso novembre, dopo la denuncia, che la ragazza è stata costretta a integrare: “vai a ritirate le denunce… prendo tutta la benzina e vi incendio casa… ma se arriva il 31 dicembre io, sull’anima del nonno, non restare a casa perchè questa casa non la tieni più…”.

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