Cultura

A Pompei nasce un’agenda interattiva per ragazzi autistici

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Accordo tra Federico II, Parco archeologico e Il Tulipano.

Un'agenda visiva interattiva pensata per adolescenti affetti da disturbi dello spettro autistico e persone con disabilità cognitiva: è ‘ in blu – Viaggio nella Casa del Menandro' nata dalla collaborazione tra ‘Tulipano Art Friendly', il parco Archeologico di Pompei e l'università degli Studi di Napoli Federico II.

La guida che si compone di un percorso classico e uno più facilitato, ha l'obiettivo di avvicinare all'arte e all'archeologia persone con difficoltà in una forma sempre più inclusiva: sulla guida, nel corso della visita, gli adolescenti potranno completare puzzle della Casa del Menandro con adesivi, disegnare su spazi bianchi le immagini riprodotte alle pareti della domus e aggiungere emoticon sul gradimento del percorso.

“Un progetto molto bello perché declina contemporaneamente i valori dell' inclusione, dell'accessibilità, della cultura sui quali la Federico II da sempre è impegnata” ha detto la prorettrice dell' ateneo federiciano Rita Mastrullo. “Dal 2016 il Parco archeologico è accessibile per quanto riguarda le disabilità fisiche e adesso ci stiamo rivolgendo a un'altra utenza che comprende anche le disabilità cognitivo sensoriali.

Oggi portiamo a termine un percorso già partito da qualche anno“, ha aggiunto Arianna Spinosa, funzionaria architetto del Parco archeologico di Pompei referente dell'accessibilità. Per Giovanni Minucci, presidente della cooperativa sociale Il Tulipano, “l'agenda visiva fa parte di una progettazione che sviluppiamo in diversi musei della regione Campania. Oggi siamo felici di poterla presentare perché possa essere resa accessibile la Casa del Menando con questo strumento che consente la mediazione dei contenuti della Casa ai ragazzi con autismo e disabilità cognitive”.

L' agenda ha spiegato Carmela Bravaccio, docente di Neuropsichiatria infantile, Federico II è stata validata dal dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell'Università Federico II “in tempi abbastanza rapidi grazie anche alla collaborazione degli studenti del corso di specializzazione in Neuropsichiatria Infantile”.


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