Addio a Ventrone: era malato di leucemia. Il cordoglio di Tottenham e Juve

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L’ex preparatore atletico della Juve, Giampiero Ventrone, ora al Tottenham di Antonio Conte, è morto oggi a Napoli. Secondo quanto riferiscono fonti dell’ospedale Fatebenefratelli, il decesso è avvenuto stamane alle 6.45 per una emorragia cerebrale.

Ventrone era ricoverato da ieri in rianimazione dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale nella serata del 4 ottobre scorso, quando era stato subito messo in ventilazione meccanica perché in coma. Aveva da qualche giorno scoperto di essere affetto da leucemia mieloide acuta.

“Siamo devastati nell’annunciare la scomparsa del nostro preparatore atletico – scrive il Tottenham -. Gian Piero è entrato nel club nel novembre 2021, come parte dello staff di Antonio Conte, avendo precedentemente ricoperto ruoli in Juventus, Catania, JS Suning, GZ Evergrande e AC Ajaccio. Per quanto amabile fuori dal campo era molto esigente ed è diventato rapidamente una figura estremamente popolare tra i giocatori e lo staff. Mancherà molto a tutti. I nostri pensieri sono con la sua famiglia e i suoi amici in questo momento incredibilmente triste”.

“Se n’è andato uno dei nomi storici del nostro club a cavallo dei due secoli – scrive invece la Juventus -. Ventrone ha lavorato dal 1994 al 1999 insieme a Mister Lippi, contribuendo a costruire e a prendersi cura di una Juve che ha vinto di tutto, in Italia e in Europa. E’ poi tornato a Torino dal 2001 al 2004, arricchendo il suo (e nostro) palmares di altre vittorie”.

“Un metodo innovativo, una cura della condizione fisica ispirata a criteri moderni, che ha fatto scuola in Italia e all’estero: Ventrone era, sempre con Lippi, nello staff dell’Italia Campione del Mondo 2006, e ha continuato ad arricchire la sua carriera di esperienze importanti, in Francia, in Cina e in Inghilterra, dove ha vissuto le ultime sue avventure. Ricorderemo sempre la sua figura discreta, la sua cura dei dettagli, la sua filosofia del lavoro, e soprattutto quello che forse è stato il suo talento più grande: capire come il calcio (e quindi una delle sue componenti fondamentali, la tenuta fisica e atletica) stesse gradualmente entrando in una nuova era. Una nuova era che, in parte, ha contribuito a scrivere. Ciao, Gian Piero”, conclude la Juventus.



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