Fridays for future, in migliaia a Napoli: protesta contro le navi nel porto

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. Clima, diritti, morti per l'alternanza scuola-lavoro, politica: movimenti studenteschi, ambientalisti, sindacati insieme per la mobilitazione indetta dai .

Un appello alla politica a tenere l'emergenza climatica in cima all'agenda politica, ma anche slogan contro il Governo e i partiti da parte dei manifestanti che stamane hanno invaso le strade di Napoli, da piazza Garibaldi fino alla stazione marittima del porto di Napoli. Emergenza climatica e morti ingiuste per l'alternanza scuola-lavoro sono stati i due temi principali al centro degli slogan e dei cartelloni, coloratissimi e ironici portati in piazza stamane.

Ad infiammare la manifestazione soprattutto la concomitanza con le prossime elezioni politiche e la necessità di porre al centro dell'agenda del prossimo Governo i temi della giustizia climatica e dei diritti.

Oltre duemila i giovani studenti che hanno manifestato a Napoli insieme a associazioni ambientaliste e sindacati. L'obiettivo degli scioperi del Global Climate Strike è di riportare la crisi climatica al centro dell'attenzione pubblica promuovendo la giustizia climatica con lo slogan “People non profit”, le persone e non il profitto.

La manifestazione napoletana si è conclusa, in un crescendo di slogan e musica, alla stazione marittima del Porto di Napoli dove gli studenti – in particolare – hanno urlato il loro “No alle mega navi” suscitando il dissenso dei lavoratori del porto. “La battaglia per la crisi climatica – ha detto Michela Spina, portavoce nazionale di ‘Fridays For Future' e attivista del nodo napoletano del movimento – mai come oggi prioritaria, il dibattito sul gas è completamente falsato: c'è chi vorrebbe spingerci a costruire i rigassificatori e trattare il gas come energia green mentre sappiamo che non è affatto così, il tutto mentre i grandi inquinatori si godono i loro extraprofitti e i sacrifici vengono chiesti ai cittadini”.

“Non abbiamo problemi con chi, legittimamente o meno, decide di partecipare alla competizione elettorale, – spiega – semplicemente ‘Fridays For Future' è un movimento giovanile, politico e apartitico, quella del 23 settembre non è una piazza dove poter fare campagna elettorale”.

“Inutile dire che aldilà di tutto non possiamo tollerare la presenza di chi in questi anni ha fatto solo greenwashing o peggio ancora ha ripescato dal cilindro la necessità di costruire inceneritori, centrali nucleari e più in generale impianti pericolosi ed inquinanti”.

Un movimento apartitico e bipartisan quello che ha sfilato per le strade della città scandito da slogan contro i partiti di centro destra e centrosinistra ‘rei' di non aver messo al centro della campagna elettorale temi quali emergenza climatica e diritti.

La manifestazione di Napoli, come quella in 70 piazze italiane, è stata caratterizzata anche dalla protesta per le morti sul lavoro e in particolare per l'alternanza scuola-lavoro.

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Tra le iniziative più emblematiche c'e' il fango raccolto dalle recenti alluvioni a Senigallia e spalmato da 300 attivisti sulla scalinata di Palazzo Raffaello, sede della Regione Marche, ad Ancona. La prevenzione del dissesto idrogeologico è una delle priorità dei ‘Fff'.

Dalla politica e dai sindacati sono arrivati messaggi di sostegno. Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde, e Nicola Fratoianni dell'Alleanza Verdi Sinistra, hanno partecipato al corteo di Roma. “La priorità, per noi, è quella di affrontare le grandi questioni della giustizia sociale e della giustizia climatica dimenticate da tutti in questa campagna elettorale”, ha spiegato Bonelli.

Per Fratoianni “è ora di salvare il Pianeta, basta vuote promesse. E' ora di agire”. “Siamo già in ritardo, occorre cambiare il modello di sviluppo”, “fare investimenti e avviare un vero processo di giusta transizione economica”, ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, anche lui presente alla manifestazione nella capitale.


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