Secondigliano, boss in carcere con i cellulari: sequestrati 30 telefonini a Napoli

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Napoli. Boss in carcere con i telefoni cellulari: blitz nel reparto di alta sorveglianza di Secondigliano, sequestrati trenta smartphone di ultima generazione.

I detenuti comunicavano con familiari e affiliati, partecipando in remoto anche ai ‘summit’ di camorra. E’ stato scoperto dagli agenti della polizia penitenziaria nel reparto Alta sorveglianza del carcere di Secondigliano dove sono detenuti elementi di spicco della criminalità organizzata che – secondo le regole del reparto – dovrebbero essere sottoposti a contatti limitati sia all’interno della struttura che fuori.

Alta sorveglianza solo sulla carta, dunque, secondo quanto è stato scoperto ieri pomeriggio nel corso di un blitz della polizia penitenziaria che ha portato al sequestro di ben trenta cellulari, molti dei quali smartphone di ultima generazione con schede per il collegamento a internet veloce.



    I boss dalle loro celle comunicavano con i loro familiari e affiliati, e tenevano summit in remoto con gli affiliati. I dispositivi erano a disposizione degli ‘amici’ in carcere che se li passavano a secondo delle esigenze, consolidando patti criminali all’interno delle mura del carcere.

    Non è il primo ritrovamento di microcellulari in carcere, i sindacati chiedono dunque l’installazione di jammer, disturbatori di frequenze, all’interno della struttura carceraria in modo da neutralizzare le comunicazioni con l’esterno. Sono in corso indagini per comprendere come siano stati introdotto nel reparto.



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