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Hbw, nuova tecnologia per curare le ferite da armi da guerra

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Sembra un film della Marvel, ma non lo e'. La ricerca e la scienza fanno passi da giganti e non e' un mistero che proprio eventi tragici come i conflitti bellici determinino lo sviluppo di nuove tecnologie che, in un secondo momento, finiscono per diventare di uso comune sul mercato dei consumatori.
La nota azienda HBW ha messo a punto un apparato medicale che, attraverso la sollecitazione delle cellule e per mezzo di procedimenti di microinnest, sarebbe in grado di curare le ferite lacero contusive che si rilevano, nei teatri di guerra e negli ospedali,  a danno dei combattenti e dei civili coinvolti in battaglia. Sono le tipiche ferite da combattimento, utili anche in caso di ferita da arma chimica e termica.
Questo kit, denominato Fast Healer Rigebera serve ad accelerare la guarigione ed evitare l'ospedalizzazione in caso di ferite di grado medio-lieve ed e' già pronto per essere distribuito. Sono inoltre in fase di sperimentazione dispositivi più avanzati che evocano le macchine guaritrici del film Elysium.
Al progetto di HBW, guidato dal CEO dr. Antonio Graziano, partecipa la ILA, partner per le strategie legali e cui e' affidata la analisi strategica geopolitica e Internazionale, fondata dall'avv. .
“HBW e' la raffigurazione più limpida del genio italiano e di una imprenditoria che rivolge il proprio sguardo a un orizzonte sociale, oltre che al profitto. Ci si auspica che L'Italia  invii all'Ucraina non solo armi, ma strumenti per cura per i feriti” commenta Tirelli.

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