Come il VAR sta cambiando (di nuovo) il calcio

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Il VAR è ormai una delle innovazioni più discusse della storia del calcio: o lo si ama, o lo si odia. Non sembrano esistere delle vie di mezzo, poiché, ovviamente, molto dipende dal contesto della sua applicazione. Tuttavia, sembra che – al di là delle polemiche specifiche su ogni caso di utilizzo – le federazioni FIFA e FIGP siano intenzionate a modificare ulteriormente le regole che lo riguardano: nel dettaglio, l’introduzione del vecchio concetto di “luce” al fuorigioco sarebbe la chiave di volta della nuova modifica in corso.

Il VAR: le polemiche più recenti

Il VAR, nato per fare chiarezza e dare un supporto all’arbitro per una più corretta gestione del proprio ruolo e della partita, sembra che, alle volte, faccia nascere più polemiche che accettazioni sportive, con variazioni anche importanti sugli esiti a scapito dei risultati dei campionati, ma anche delle scommesse sportive (se ne parla anche su http://www.sportaza.eu). L’ultimo caso in cui si è registrata una certa animosità nelle interpretazioni del VAR è stato in occasione di Inter-Juve.



    Da una parte, si pensa a un rigore concesso in maniera forzata, in seguito a un contatto ritenuto involontario e tutto sommato innocente; dall’altro, invece, la Juventus parla di corretta e fedele applicazione del regolamento del VAR, pensato appositamente per vedere dove l’occhio dell’arbitro non arriva e chiamarlo proprio per una più corretta valutazione. Da qui a interpretare l’intenzione del contatto – una volta registrato che è avvenuto –di strada ne passa, a seconda della tifoseria, come sempre.

    Che siano contatti in caso di concessione di calcio di rigore, o di registrazione dell’eventuale fuorigioco di un giocatore in attacco con conseguente annullamento dell’azione, il VAR resta uno strumento essenziale per valutare correttamente, si spera al di là di ogni possibilità di errore arbitrale, l’operato delle squadre e dei loro componenti, andando incontro – che lo si voglia o no – a un’esperienza di gioco più equilibrata.

    Questo non sempre può piacere, e le occasioni di contrasti per le diverse interpretazione del VAR finite in prima pagina sono ormai numerose: da Inter-Juve fino a Spagna-Francia, dal campionato italiano fino alla Nations League, i casi in cui fa scalpore l’applicazione del meccanismo VAR sono sempre più vari, imponendo dunque un ulteriore ripensamento delle sue regole.

    L’applicazione del concetto di luce al VAR

    Si tratta soltanto di una proposta che va ancora sperimentata e la decisione definitiva deve ancora essere presa: se le regole del VAR andranno modificate nuovamente, il fatto segnerà probabilmente una seconda rivoluzione nel gioco del calcio.

    La decisione finale dipenderà dall’esito di alcuni test che FIFA ha già richiesto alla Figc, basati proprio sulla reintroduzione del concetto di luce per la definizione o meno dell’eventuale fuorigioco. I test andranno condotti nel campionato nazionale under 18, con gli assistenti di Lega Pro pronti a definire elementi a favore ed elementi contrari a questa possibile miglioria da apportare al VAR. Soltanto a fine campionato under 18, dunque, sarà possibile stabilire se proporre definitivamente l’applicazione della luce al VAR all’Ifab, ossia quell’organo che si occupa proprio delle modifiche del regolamento calcistico: in caso di accettazione, le regole del calcio potrebbero subire un evidente scossone.

    Nel dettaglio, il VAR non potrà più essere applicato per annullare gol in fuorigioco, ma soltanto a patto che questo fuorigioco non sia significativo: quindi, non varranno più elementi sommari per la sua valutazione, come parte del corpo dell’attaccante posizionate oltre l’ultimo difensore (talvolta, con notevoli eccessi di meticolosità, basati sulla valutazione di mezza scarpa e parte di spalla oltre la linea del giocatore della squadra in difesa); di conseguenza, per decretare il fuorigioco, sarà necessaria una distanza maggiore tra l’attaccante e la linea di difesa.

    Il concetto “di luce” nel fuorigioco si riferisce proprio a questa distanza minima: se si rientra nel range di luce, l’eventuale rete segnata dalla squadra attaccante può essere convalidata dall’arbitro; nel caso in cui si superi la distanza di luce minima, allora, l’arbitro potrà segnalare il fuorigioco e annullare l’azione. Di conseguenza, non saranno più necessarie misurazioni al millimetro (letteralmente) per la definizione del fuorigioco stesso: resta soltanto da capire, adesso, nel caso in cui l’IFAB accolga la proposta di FIFA, se la demonizzazione del VAR diventerà solo un ricordo o, al contrario, se questo strumento sarà destinato a dare luogo a nuove polemiche e contrasti tra tifoserie e club di calcio.


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