Napoli, il tabaccaio: ‘Sono pentito, chiedo scusa”

SULLO STESSO ARGOMENTO

“Ha capito di avere sbagliato, e’ pentito e si e’ scusato con tutti per quello che ha fatto: in lacrime ha chiesto perdono all’anziana signora”.

A riferire le parole di Gaetano Scutellaro – il 57enne sottoposto a fermo dalla Procura di Napoli che lo accusa del furto pluriaggravato di un biglietto “gratta e vinci” vincente da 500mila euro sottratto a una 69enne napoletana lo scorso 2 settembre, e di un tentativo di estorsione ai danni della stessa signora – e’ il penalista Vincenzo Strazzullo, legale dell’uomo.

Stamattina, per la prima volta dopo la notifica del fermo, l’avvocato ha incontrato il suo cliente, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dove e’ stato chiuso lunedi’ scorso dopo essere stato bloccato dai carabinieri mentre in auto, sull’autostrada A1, si dirigeva verso Napoli.



    Nei giorni scorsi l’avvocato Strazzullo aveva annunciato verifiche sullo stato di salute mentale del suo cliente che, in passato, e’ stato ritenuto incapace di intendere e volere in occasione di alcuni procedimenti giudiziari a suo carico. “Ha intenzione di confermare queste sue dichiarazioni anche domani, in occasione dell’udienza di convalida e mi auguro fortemente che cio’ avvenga”, ha aggiunto l’avvocato Strazzullo. Sebbene Scutellaro abbia affermato in piu’ occasioni di essere lui il reale proprietario del tagliando vincente, gli elementi probatori raccolti dagli inquirenti (intercettazioni, immagini e video) lo incastrano.

    TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Napoli, il legale del tabaccaio: “Dubbi sul suo stato mentale

    “Credo sia affetto, e questo sto cercando anche di appurarlo, da una grave malattia psichiatrica che lo avrà indotto a commettere un atto senza logica. Il biglietto non poteva essere incassato”. Ha detto ancora ai giornalisti Vincenzo Strazzullo, avvocato di Gaetano Scutellaro.

    Nell’aeroporto di Fiumicino, dal quale intendeva lasciare l’Italia alla volta del territorio spagnolo dopo avere messo al sicuro in banca il tagliando rubato, decise addirittura di denunciare la vittima del furto, accusandola di avere dichiarato ai carabinieri una versione falsa dell’accaduto.




    LEGGI ANCHE

    Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

    50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

    Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

    L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

    IN PRIMO PIANO

    LE VIDEO STORIE