Libera Velo, in uscita il 18 dicembre ‘A Sguarrona: terzo album della cantante napoletana

SULLO STESSO ARGOMENTO

Libera Velo. Dopo i singoli “Malata immaginaria” e “Cricche” è disponibile, in formato Vinile 180 Gr. e in Digitale, ‘A Sguarrona” pubblicato dalla MastU il 18 dicembre 2020.
Da oggi disponibile e in pre ascolto in esclusiva presso la Fonoteca di Napoli (Vomero).

” ‘A Sguarrona” è il terzo album di Libera Velo, storica cantante e performer napoletana. Il titolo dell’album significa “la donna che va a cavallo da maschio” una metafora della vita di Libera, madre e combattente, artista versatile e allenatrice vocale. Concettuale e pratica è impegnata come attivista nel sociale:
antirazzista, ecotransfemminista, promotrice dello sport popolare, fautrice della scuola laica.

Il primo album in lingua napoletana di Libera Velo è un viaggio tra la Napoli dell’inizio del ‘900, i Caraibi e l’Africa con un ibrido sonoro e linguistico coraggioso. E’ a metà tra il suono napoletano e il suono caraibico/anglofono e Antirazzista del Two/Tone. Prende forma grazie allo studio di “pietre preziose” della musica e della cultura napoletana, canzoni nate dalla ricerca di Libera sulle biografie, spesso poco conosciute, di Maestre della cultura campana come: la poetessa e giornalista Maria Luisa d’Aquino detta la “Saffo Campana”, la “Nonna del Femminismo” Ria Rosa, cantante e Antifascista, Elvira Notari pioniera della cinematografia, Lucia Conte fotografa ed imprenditrice, zia di Luisa Conte. Il tutto omaggiando nel linguaggio metrico e musicale, in un eco costante, Raffaele Viviani, Libero Bovio, Roberto De Simone, Italo Calvino, Edo Sanguineti, Nina Simone, Mona Bathiste, Maria Teresa Vera e le giovani autrici Africane contemporanee, su tutte la zambiana/ australiana “Sampa The Great” (firma Ninja Tune del momento). Queste intermittenze testimoniano l’orecchio attento di Libera ai nuovi orizzonti Ecotransfemministi della Black Music!

Fin dal primo ascolto, “ ‘A Sguarrona” è un disco esatto nell’equilibrio tra denuncia sociale, intimismo e fruibilità, caratteristiche che si riverberano sia nella musica che nelle liriche capaci, al contempo, di essere tanto ironiche quanto impegnate, portando così puntualmente a segno un colpo teso a smuovere coscienze e a indurre, con apparente leggerezza, in riflessione l’ascoltatore.



    ‘La Satira viene dalle mie esperienze di Attivismo – dichiara Libera Velo – ma anche dall’amore che ho sempre avuto sia per la Letteratura quanto per il Rock ‘n roll! Sguarrona è una Satira, ha le corna di Bufala, come la vedrete ritratta nella copertina del mio disco dalla bravissima illustratrice e tatuatrice “corallina” (di Torre del Greco, paese del corallo…) Mariarita Renatti. La genesi è stata lunga ma divisa in fasi; la fase autoriale è stata rapida e da raptus, direi, perché le canzoni le ho scritte tutte in una settimana nella quale ero molto ispirata…nella testa mi girava un suono napoletano/caraibico, fatto di limbo, calipso e steel drum … poi ho avuto delle difficoltà operative per la realizzazione della preproduzione che si sono risolte con l’alleanza fondamentale di Luigi Scialdone, col quale ho coprodotto artisticamente il concept album’.

    L’album è prodotto dalla stessa artista e da Luigi Scialdone (Maestro e compositore di meravigliose colonne sonore di film di animazione come “L’arte delle Felicità” e “Gatta Cenerentola” e musicista producer per “Fitness Forever”, “Erland Öye” e “Foja”) che ne ha curato gli arrangiamenti e il missaggio.
    Le undici tracce che compongono la tracklist sono magistralmente suonate da Andrea De Fazio alla batteria (Nu Guinea, Fitness Forever), Marcello Giannini (Slivoitz, Nu Guinea) alla chitarra elettrica, Pietro Santangelo al sax (PS3, Silivovitz, Nu Guinea), Mario Tammaro al trombone, Ciro Riccardi alla tromba, Giosuè Perna alle percussioni e dallo stesso Scialdone al basso e chitarre.
    Il mastering e il dubbing sono a cura di Daniele Chessa (Foja) mentre la registrazione è stata curata da Fabrizio Piccolo presso lo storico Auditorium 900 di Napoli.

    Guarda il video di “Malata immaginaria”

    Libera è una fiera donna Napoletana che vive e lavora nella sua città natale. La fotografia è il mestiere del bisnonno, della nonna, del padre e diviene anche il suo per genetica e per passione! Cresce in Pignasecca, agorà dalla quale assorbe il fuoco e i linguaggi e già da bambina si divide tra l’impegno sociale, la fotografia e la musica. La danza, e un po’ di approcci allo studio di vari strumenti musicali, le danno subito voglia di scrivere e raccontarsi. A 15 anni è Attivista durante il Movimento della “Pantera” e dal 1990 non smetterà più di dedicarsi alla Musica dal basso e alla Controcultura della sua città diventando un’autrice e una figura di riferimento, Transfemminista e Antiglobale della Subculture e dei Centri Sociali Occupati di Napoli. Collabora come vocalist in vari progetti della scena underground musicale napoletana come “ 24 Grana”, “ Sangue Mostro” ma anche con il “Living Theater” e la coreografa americana Karole Armitage per il Napoli Teatro Festival. Nel 2007 esce il suo primo album solista “Riffa” per l’etichetta “Octopus Records” con la quale collabora fino al secondo album nel 2013 con “Rizoma contro Albero”. Libera dal 2007 al 2015 suona live portando in giro le sue canzoni dal suono roccioso e blues, soul e musical impregnato di canzone anarchica, in un ibrido world-psichedelico molto coinvolgente per il pubblico e amato dalla critica musicale. Libera fa ballare, cantare e racconta nel frattempo le memorie di una “ragazzaccia” della Sottocultura Napoletana; collaborano ai suoi progetti tant* artist* e performers e nei suoi 3 album illustri ospit* come Paolo Polcari degli Almamegretta, 24 Grana, Marco Messina (99 Posse), Antonio Alfano, Gnut , Foja, Songs for Ulan, Dub Marta, Ciro Riccardi, Luigi Scialdone, Maurizio Capone, Isabella Parmiciano, Silvia Fasciano, Andrea De Fazio, Marcello Giannini, Pietro Santangelo.

    Guarda il video di “Cricche”




    LEGGI ANCHE

    Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

    50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

    Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

    L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

    IN PRIMO PIANO

    LE VIDEO STORIE