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Il sindaco di Castellammare: ‘Basta teatrini, siamo in guerra, serve la zona rossa’

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“Stiamo assistendo a scene di guerra che fino a poco tempo fa erano inimmaginabili in tutta la Campania. E le immagini delle ambulanze in fila nel parcheggio dell’ospedale San Leonardo sono inaccettabili. Quei morti gridano vendetta.

 

E la sofferenza di centinaia di famiglie merita rispetto e merita giustizia. Come meritano rispetto l’impegno e il sacrificio degli operatori sanitari, sempre più instancabili eroi della nostra epoca”. Lo scrive il sindaco di Castellammare, Gaetano Cimmino sulla sua pagina facebook.
E poi aggiunge: “Avevo lanciato con forza il grido d’allarme già diversi giorni fa. Come saprete, avevo scritto una lettera al premier Conte, chiedendogli di fornire risorse e uomini per elevare il livello dei controlli. E avevo scritto anche al governatore De Luca, per chiedere uno screening a tappeto ed esiti più rapidi dei tamponi. Facendo presente anche la necessità di adottare misure stringenti per porre rimedio a questa fase critica. Continuiamo ad essere vittime dei teatrini che il Governo e la Regione stanno continuando ad esibire, scaricandosi le responsabilità a vicenda. E sono sempre più convinto che soltanto con misure drastiche, e con l’istituzione temporanea della zona rossa in Campania, potremo ridurre i contagi e decongestionare gli ospedali”.

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E infine un appello alla politica regionale: “Faccio appello anche alla collaborazione dei consiglieri regionali appena eletti, affinché si facciano promotori di questa richiesta al governatore De Luca. Senza mezzi termini, senza mezze misure. Oggi servono scelte coraggiose per salvare vite e per tutelare la salute e i posti di lavoro di tutti i cittadini. Sono in contatto ininterrottamente con il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud Gennaro Sosto, al quale ho chiesto iniziative urgenti e immediate per evitare che si ripetano queste scene indescrivibili e si verifichino altre tragedie. Adesso l’obiettivo comune deve essere quello di alleggerire prima possibile la pressione sull’ospedale. Ma servono scelte immediate e perentorie, non possiamo più aspettare”.


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