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E’ morto a Napoli l’artista Paul Thorel, tra i pionieri dell’utilizzo della tecnologia digitale nella fotografia

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Paul Thorel, tra i pionieri dell’utilizzo delle tecnologie digitali nella fotografia e nella pratica artistica, è morto ieri al policlinico Federico II di Napoli Malato da tempo, aveva 64 anni.

 

Nato Londra nel 1956 da padre francese e madre napoletana – la psicoanalista lacaniana Paola Caròla -, tra le sue opere più recenti “Passaggio della Vittoria”, opera site specific del 2018 pensata per il Museo Madre, sintesi della sua ricerca digitale. Si tratta di un’opera realizzata per Napoli, città in cui aveva scelto di vivere: un monumentale mosaico di 150 mq, realizzato con 1.832.400 tessere di 1×1 cm, decorate a freddo con macchine digitali, collocato sulle pareti del passaggio che collega il cortile centrale del museo al cortile delle sculture, un susseguirsi di linee e di orizzonti ispirati al mare e al paesaggio di Napoli.

Dopo aver frequentato lo studio dell’artista Carla Accardi a Roma nel 1974, ed essersi dedicato alla ricerca pittorica, Paul Thorel inizia nel 1979 a esplorare la creazione di immagini elettroniche all’Institut National de l’Audiovisuel di Parigi. Negli anni successivi si dedica anche a progetti sperimentali collaborando con centri di produzione televisiva, industrie informatiche e università, e realizza progetti per il cinema, il teatro e la comunicazione pubblicitaria. Le distorsioni accidentali dell’immagine e il cosiddetto ‘effetto neve’ prodotto dalle turbolenze meteorologiche che, causando la cattiva ricezione del segnale audiovisivo sullo schermo, imponevano il regolamento dell’antenna televisiva, hanno contribuito a definire uno sguardo mobile e immersivo, un’attrazione verso l’alterazione dell’immagine che, all’inizio degli anni Ottanta, conduce Thorel ad essere tra i primi artisti europei ad esplorare le tecnologie digitali nella pratica fotografica.

L’artista inizia in quel momento a dedicarsi al trattamento digitale dell’immagine Dal 1982 Thorel pubblica il risultato di questa ricerca su riviste internazionali di fotografia quali “Aperture”, “Originale”, “Zoom”, “Photographies Magazine” e su diversi quotidiani e settimanali italiani. A partire da un’immagine reale, l’artista ne scompone il tratto riconoscibile in linee orizzontali, laterali e oblique creando un panorama rarefatto e indefinito. Tra le sue mostre personali quelle al Castello Svevo di Bari (2002), al Mann-Museo Archeologico Nazionale di Napoli (2003) e all’Institut Français di Firenze (2009). La sua opera più recente (2018) ed impegnativa è stato il gigantesco mosaico “Passaggio della Vittoria” per il Museo Madre di Napoli con il supporto di Mutina for Art: un insieme di forme, segmenti, parabole, orizzonti e colori, su fondo bianco, che accompagnano il visitatore da un punto all’altro del suo percorso di visita. La visione parte da centinaia di fotografie di vedute marine, tema ricorrente nell’opera di Thorel a partire dagli anni Ottanta, congiungendo l’amata Napoli, la città in cui viveva e lavorava, all’isola di Panarea che l’accoglieva nei momenti di pausa e riflessione. Il mosaico in grès porcellanato e smaltato riveste le quattro pareti di passaggio tra il cortile centrale del museo e il cortile delle sculture. Il progetto è stato realizzato nel contesto dell’iniziativa ‘Dialogue’ di Mutina for Art, con cui l’azienda modenese Mutina promuove e supporta i progetti artistici che utilizzano la ceramica in modo sperimentale. Gran parte dell’opera di Thorel è un omaggio alla città partenopea, che aveva scelto come casa e alla cui storia culturale era legato in modo particolare: l’artista era nipote della scrittrice Jeanne Caròla Francesconi (1903-1995), autrice di “La cucina napoletana”, definita la “bibbia” della gastronomia napoletana e di vari ricettari.


Articolo pubblicato da Regina Ada Scarico il giorno 25 Maggio 2020 - 11:58
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