Castellammare, l’affare Cirio e l’assessore Russo ‘fidato interlocutore’ di Adolfo Greco. LE INTERCETTAZIONI

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Castellammare di Stabia. Lo definiscono un «fidato interlocutore» di Adolfo Greco gli investigatori quando parlano di Giovanni Russo, attuale assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Castellammare di Stabia. Russo è uno dei tanti politici finiti nelle intercettazioni che la Procura ha inserito nell’ordinanza di custodia cautelare emessa la scorsa settimana nei confronti di nove persone, tra cui i deputati Antonio Pentangelo e Luigi Cesaro.

 

E’ il 2014 ed Adolfo Greco parla a telefono con Giovanni Russo, funzionario ASI, sulla vicenda relativa all’approvazione in Consiglio Regionale della Campania di una norma dove si consente anche la realizzazione di una media struttura commerciale all’interno della Cirio. E’ quanto emerge in un SMS che l’ingegnere Elefante invia proprio sul cellulare di Adolfo Greco. L’imprenditore nel corso del colloquio telefonico svelava che era stato proprio Elefante a scrivere il testo della modifica normativa e che il presidente della Regione, Stefano Caldoro, insieme a Fulvio Martusciello, entrambi di Forza Italia, si sarebbero assunti il compito di farlo approvare. «Questa l’ha fatta l’ingegnere Elefante..» dice Greco a Russo. «l’ha scritto lui tutto.. con Martusciello».

Russo: « Si contano sul palmo di una mano…»
Greco: «… poi comunque… poi vi spiego. Poi ieri è uscita pure la sentenza del Tar che annullò… annullò quel provvedimento di diniego di M-Wat a noi..»
Russo: (ride)
Greco: «…solamente che è uscita la sentenza..solo perché…in effetti non sono entrati nel merito… perché poi non li abbiamo fatti entrare»
Russo: «…eh certo, perché c’era l’altro giudizio…»
Greco: «…Cinque mesi.. no perché trascorsi i cinque mesi loro non stavano più— non avevano più diritto pure se era ASI o non ASI.. lo dice… non c’erano motivi gravi pertanto non potevano annullarlo…»
Russo: «…ah, ho capito..»
Greco: «…avevano sessanta giorni di tempo per farlo»
Russo: «…alla fine la cattiveria non vince mai, questa è un’altra prova….Eh, a lungo ansare si devono stare! Si devono stare!»
Greco: «…eh, tutti quanti hanno perso con il Giudce di Pace… hanno perso con il TAR e hanno perso con il giudice penale»
Russo: «…benissimo, benissimo. Vale sia per questo che per il fatto più importante in regione pure, là parliamo di un altro tipo di cattiveria…»
Greco: «…questa è la cosa… Quello là c’è stato pure… voi non l’avete letto stamattina… ma stamattina l’abbiamo fatto scrivere che Pannullo e Vozza avevano bloccato, l’ha dichiarato Casillo»
Russo: «…ah?»
Greco: «Sta sopra il Metropolis di oggi»
Russo: «… questo Castellammare la dovrebbe sapere una cosa del genere…»
Greco: «… ce l’hanno scritto… Vozza e Pannullo»
Russo: «… chi è che blocca… ma non tanto il fatto urbanistico ma un fatto economico della città… l’economia della città..»
Greco: «… ma quelli bloccano l’economia»
Russo: «… parlano dei posti di lavoro.. Quell’altro il sindacalista de cazzo, scusatemi del termine, quell’uomo di merda che è… quello è un uomo di merda!»
Greco: «… chi è?»
Russo: «..Vozza»
Greco: «ah… Vozza!»
Russo: «Ha una cattiveria!»
Greco: «Ma con me non la spunta…»
Russo: (ride) «… nessuno, infatti, infatti… questo lo so…»
Greco: «..mo voi non avete visto, anche su questo lui si era mosso alla Regione…»
Russo: «..lo so»
Greco: «… ieri sera in televisione e su Il Mattino»
Russo: «.. su il Mattino poi quell’articolo, dopo che ho parlato con voi, andai da… che se lo compra tutte le mattine e lessi tutto l’articolo… Diceva pure: “le cose.. cementificazione ex opifici industriali che vogliono adibire…” fece pure il passaggio lo stronzo!»
Greco: «..eh, eh, eh… e poi mo che va al collegato gli dici: “stronzo vedi qua quello che è stato” lo devi fare passare per tutta la regione..»
Russo: «”con la cattiveria sei rimasto solo tu, tu e la tua cattiveria… sei rimasto isolato!” (riferendosi a Vozza ndr)»
Greco: «..eh bravo..»
Russo: «…e con gli stupidi che gli stanno ancora intorno che sono quattro.. per fortuna che è poca gente..»
Greco: «..bravo, sicuramente.. ma comunque…»
Russo: «…don Adolfo ma che bella notizia…Ci sentiamo domani»
Greco: «…va bene, ciao Giovannino»



    Quello di Russo è uno dei tanti nomi finiti all’interno delle intercettazioni. Nelle oltre 600 pagine che incastrano Greco e soci c’è uno spaccato inedito della vita politico-amministrativa di Castellammare. Tutto quello che succede nel sottobosco della politica, lo si legge nelle centinaia di registrazioni raccolte dalla Dda, nel corso dell’inchiesta Olimpo, e «prestate» alla Procura di Torre Annunziata per cristallizzare il ricorso sistematico a presunti atti di corruzione con il Rolex regalato a Pentangelo in occasione del compleanno e l’«imbasciata» da 10mila euro per Cesaro sarebbero le prove di un sistema collaudato per arrivare all’obiettivo finale: far partire i lavori nell’area ex Cirio, ottenendo le autorizzazioni attraverso la modifica del Put (in Regione) e grazie alla nomina della Provincia di un commissario ad acta.
    Intorno a tutto questo ci sono le relazioni intessute da Adolfo Greco con decine di politici stabiesi. Da destra a sinistra, non fa differenza. Escluse le conversazioni con Pentangelo e Cesaro, di rilevanza penale, quelle con gli altri politici stabiesi sembrano normali interlocuzioni. Nulla di rilevante per l’inchiesta, ma utili a contestualizzare lo scenario e la capacità di Greco di mediare su ogni aspetto che riguardasse la vita amministrativa della città. Ci sono, però, diversi «omissis». Tagli voluti perché, eventualmente, utili per altri filoni di inchiesta.
    L’inchiesta si concentra dal 2013 al 2015, anni in cui alla guida della città c’era il centrosinistra e Nicola Cuomo (Pd) era il sindaco, nemmeno sfiorato dall’inchiesta, in quanto non risultano contatti con Greco & Co. Sono gli anni del brevissimo mandato del nipote di Antonio Gava, mandato a casa proprio nel 2015 (eletto nel 2013) proprio per volere del Pd e in particolare di Gennaro Iovino, ispiratore della candidatura di Cuomo attraverso le primarie del Partito Democratico. Ma al momento non risultano correlazioni con l’affare Cirio.
    Gennaro Iovino, però, ragionava molto con Greco a giudicare dalle intercettazioni, tanto da incontrarsi due volte insieme a Mario Casillo. La prima volta a casa di Iovino, la seconda a casa di Greco. L’imprenditore chiedeva di eliminare gli oltre 100 emendamenti presentati dal Pd in occasione della modifica del Piano Ubranistico Territoriale(Put).
    Ci sono conversazione ambientali captate anche con Carlo Longobardi, nel frattempo diventato vicesegretario provinciale della Lega. E proprio a Longobardi, Greco spiega – alla vigilia delle elezioni regionali del 2015 – che «si sono interessati direttamente Stefano Caldoro e Fulvio Martusciello» del maxiemendamento che ha consentito la modifica del Put e quindi reso possibile l’opera nell’ex Cirio. «Mi auguro che vince Caldoro, così Pentangelo va a fare l’assessore… comandato da Gigino Cesaro».
    Sempre nell’ambito delle elezioni regionali, viene invitato da Paola Ravallese, madre del presidente dell’ente parco dei Monti Lattari Tristano Dello Ioio, per un incontro con Vincenzo De Luca. Adolfo Greco declina l’invito spiegando di essere dalla parte di Caldoro, ma poteva assicura la presenza del figlio Luigi e di Giovanni Lombardi (socio dei due) nell’albergo di Salerno di proprietà proprio della Ravallese. Greco spiega anche la sua amicizia con Andrea Cozzolino, ex europarlamentare, sostenendo che la vittoria di De Luca alle primarie Pd ha tolto l’imbarazzo di dover scegliere tra Caldoro e l’eventuale candidatura a presidente della regione Campania proprio di Cozzolino.
    Sempre con l’attuale assessore ai lavori pubblici del comune di Castellammare, Giovanni Russo, Greco prendeva accordi per promuovere un incontro con tutti gli imprenditori della zona Asi con il presidente del consorzio, Giosy Romano. Anche perché Russo è proprio dipendente del consorzio. In un’altra conversazione Greco conferma di aver assicurato i voti per l’elezione di Romano (sindaco di Brusciano), con l’intercessione di Russo, ma soprattutto grazie ai voti assicurati dai sindaci che facevano riferimento a Pentangelo e Cesaro.


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