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Fase 2, Melillo: ‘Controlli mirati sui flussi finanziari contro le infiltrazioni dei clan’

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Controlli mirati “con priorità su settori maggiormente in crisi e per questo più esposti al rischio dell’aggressione criminale”, modulando queste priorità “per aree territoriali che hanno caratteristiche socio-economiche differenziate”. Questa la linea da seguire secondo il procuratore della Repubblica di Napoli Giovanni Melillo, indicata in audizione alla Camera nelle Commissioni riunite Finanze e Attività produttive sul dl Liquidità.

Melillo ha spiegato che “tra le imprese sottoposte ed esposte a rischio usura, le imprese del settore turistico-alberghiero sono quelle in prima linea, quelle maggiormente aggredibili. Questo impone di mirare i controlli preventivi, non sul numero delle procedure o sull’ordine di pervenimento agli organi controllo della notizia della richiesta di accesso al finanziamento o di avvenuto finanziamento, ma selezionando come prioritari nei controlli i settori maggiormente in crisi e più esposti al rischio di aggressione criminale”. “Occorre – ha aggiunto Melillo – monitorare le attività commerciali esistenti sul territorio proprio per intercettare gli eventuali interessamenti anche indiretti, ad esempio alla vendita delle società o alla cessione di quote dei pacchetti azionari delle società che esercitano queste imprese. E’ una sfida fondamentale tenendo conto della particolare vocazione turistica di alcuni territori e di gran parte del territorio nazionale”.

Secondo Melillo va considerata la “possibilità per la Guardia di Finanza di sostenere e alimentare i controlli prefettizi ricevendo immediatamente la comunicazione della richiesta di finanziamento. Questo consente, sul terreno della prevenzione generale, di mirare i controlli. Un’indicazione in questo senso potrebbe venire dal legislatore attribuendo al Ministero dell’Interno, magari di concerto con il Ministero dell’Economia, la possibilità di definire la priorità nello svolgimento dei controlli per le Prefetture, anche modulando le priorità per aree territoriali che hanno caratteristiche socio-economiche differenziate. Abbiamo la necessità – ha concluso Melillo – di utilizzare ciò che già c’è e abbiamo anche la responsabilità di farlo”.

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