Quartieri di Napoli

Whirlpool, lotta continua…

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“Oggi dall’assemblea e’ uscito un messaggio molto chiaro. Non siamo disponibili a mollare”. Lo ha detto Barbara Tibaldi, della segreteria nazionale Fiom, a margine dell’assemblea convocata dal sindacato alla Whirlpool di via Argine all’indomani del terzo incontro al Mise sul destino della fabbrica. “Fa caldo, questa azienda non ragiona – ha aggiunto Tibaldi – continua a essere ambigua, ma i lavoratori continuano ad essere uniti e sono pronti ad andare a discutere con l’azienda del fatto che non e’ vero che Napoli e’ una struttura che perde”. “Napoli – ha concluso Tibaldi – e’ una struttura che vogliono che perda, noi chiederemo le produzioni, chiederemo di risanare questo stabilimento. Possiamo dimostrare che e’ uno stabilimento che puo’ funzionare”. “L’incontro di ieri – ha spiegato Biagio Trapani, segretario generale della Fim Cisl di Napoli – ci ha lasciati tutt’altro che soddisfatti, ci ha portato ancora ad un altro tavolo. La cosa che e’ chiara e’ l’atteggiamento volutamente ambiguo dell’azienda che non vuole entrare nel merito della discussione, non vuole farci capire veramente dove sono queste perdite, ma si limita a delle slide che non sono efficaci e non chiariscono il problema che c’e’ su questo sito”. “Un’assemblea molto attenta e motivata. Comincia la parte piu’ importante della vertenza”. E’ il commento del segretario generale della Uilm campana, Antonio Accurso. “L’azienda ha l’onere di spiegare per quale motivo non vuole mantenere gli impegni e gli investimenti previsti dall’accordo ministeriale di ottobre in cui garantiva tutti gli stabilimenti”. “Ieri – ha precisato Accurso – si e’ stabilito che c’e’ disponibilita’ ad un confronto a tutto campo che possa valutare la possibilita’ di mantenere Whirlpool a Napoli migliorando il piano industriale, anche con strumenti ulteriori delle istituzioni governative e locali. Siamo fiduciosi che le nostre ragioni e la nostra lotta possano far comprendere alla multinazionale che sta commettendo un grosso errore rinnegando se stessa e gli accordi firmati. Napoli produce lavatrici da 60 anni e puo’ e deve continuare a farlo”.

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