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Lo scorso marzo, come ricorda Il Mattino, fu invece il racconto di uno degli ufficiali presenti sulla scena del delitto, e titolare delle indagini, a far emergere le presunte responsabilità della ragazza. Il riferimento fu all'intercettazione ambientale, audio e video, fatta in caserma durante gli interrogatori con Daniela che, nonostante la confessione di Luca, lo coccolava e lo accarezzava. Filmati che il pm Guarino chiese anche di visionare in aula. Il dietrofront di Daniela negli atteggiamenti verso quello che allora era il suo fidanzato, potrebbe invece essere legato ad un litigio con la sua famiglia, in particolare con il cognato che la avrebbe accusata di essere vicina alla persona che aveva ucciso suo padre. Di questa parte dell'indagine parlò anche un maresciallo donna la quale assistette Daniela quando fu ritrovata spaesata e sotto choc sulla scogliera del porto. Andò lì dopo qualche giorno dalla morte di Eugenio, perché stava male e, forse, meditava anche di farla finita. La prossima udienza, dunque, toccherà a Daniela ed è prevista per il prossimo marzo. Difesa dagli avvocati Antonietta Cennamo e Francesco Saverio Dambrosio, potrà rispondere alle domande del pm su alcuni messaggi - per l'accusa inequivocabili - ritrovati nei cellulari dei due ragazzi, in cui commentavano proprio quanto accaduto.
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