Napoli, la battaglia di civiltà per Koulibaly

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“È una domanda da un milione di dollari. Siamo fiduciosi di portare avanti una giusta causa”. Lo ha detto l’avvocato del Napoli Mattia Grassani ai microfoni di Radio Crc a proposito del ricorso presentato contro la squalifica di Kalidou Koulibaly. “Partiamo col dire che quella di Koulibaly è una battaglia di civiltà, legalità e rispetto, anche verso quei tifosi del Meazza che non hanno intonato quei cori e che ora si vedono uno stadio chiuso a causa di scellerati e delinquenti – ha aggiunto a proposito del precedente di Sulley Muntari – È ovvio che quello che si è verificato nel caso di Muntari è un punto di partenza anche se il caso non è identico. In quel caso Muntari abbandonò il campo. Nel caso nostro il comportamento refertato dall’arbitro è stato quello dell’applauso all’arbitro. Ma secondo me il principio è lo stesso. Secondo noi i criteri giuridici che hanno portato alla revoca della squalifica di Muntari, sono abbastanza simili”. All’udienza ci sarà anche il difensore franco-senegalese. “Questo era stato già deciso con la società, con giocatore e presidente. Questo è un percorso che sia chiama Koulibaly, ma deve arrivare a tutte le società. Il limite ormai si è superato. Koulibaly vuole spiegare anche il suo punto di vista e metterci la faccia. Non ci sottraiamo dalle nostre responsabilità, ma ci sono situazioni che possono operare come esimenti, che vuol dire che ‘questa situazione troppo più grande di me mi ha condizionato’ – ha sottolineato – Koulibaly sempre corretto? Vero. Le abbiamo menzionato. Nessun espulsione è stata mai per i suoi atteggiamento. È stata una sua volontà quella di venire. Credo che mai come in questo momento società, giocatori, presidente e anche Grassani siano in simbiosi. C’è unità di intenti e speriamo che questa in udienza possa portare i suoi frutti”. Sull’ipotesi di un addio perché stanco del razzismo, il legale del club azzurro non si è espresso. “Io faccio già fatica a fare l’avvocato, questi sono argomenti di calciomercato. Non posso dare risposte a riguardo. Io l’ho visto molto determinato ad affermare i suoi principi – ha spiegato – Le parole di giornalisti e ministri? Ognuno dice e pensa quello che vuole. Koulibaly è orgoglioso di quello che sta accadendo, perché è la battaglia di conquista di civiltà”.”Fascia di capitano a Koulibaly? Effettivamente anche questo tema esula dalle mie competenze. Certo, qualora ci sia questa riabilitazione, potrebbe essere un ulteriore stimolo affinché questo movimento cresca e faccia un’ulteriore passo – ha concluso Grassani – Il Napoli come si comporterà in caso di cori? Il Napoli può chiedere la sospensione. Al punto che Koulibaly a Milano già si era rivolto alla fine del primo tempo all’arbitro. Il problema è che siamo sempre al gioco delle parti. Qualcuno dice che Mazzoleni non ha sbagliato e altri come noi dicono che Mazzoleni poteva intervenire in maniera diversa. Già se fosse intervenuto nel primo tempo, quello sfogo non sarebbe avvenuto”.

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