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Napoli, il pistolero del Chiatamone: ‘L’ho fatto per difendermi’

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Napoli. Prima i due euro per parcheggiare lo scooter in Via Chiatamone, a pochi passi dal Lungomare Caracciolo e poi il “cavallo di ritorno” per il motorino rubato. I due parcheggiatori abusivi, Giuseppe Esposito e Salvatore Barattolo, si sono trovati davanti Fabio D’Orta che ha reagito nel peggiore dei modi. Il giovane era in compagnia della fidanzata quando al suo ritorno non ha trovato più il suo scooter. Dopo aver chiamato degli amici che hanno riportato a casa la giovane sono ritornati sul posto, su indicazione dei parcheggiatori abusivi che si erano detti “pronti a dare una mano”. Quando il giovane si è reso conto che non c’era possibilità di riavere il motorino anche attraverso il pagamento del “cavallo di ritorno” ha reagito estraendo la pistola. Ha colpito con il calcio dell’arma uno dei parcheggiatori abusivi. Poi si sono sentiti degli spari, fuoco contro auto e contro i due abusivi.
La precisa dinamica dell’accaduto è stata ricostruita dai militari dell’arma grazie anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza delle attività commerciali ma soprattutto dalla confessione che lo stesso D’Orta ha fornito ai carabinieri il giorno dopo gli spari. Il giovane, infatti, era andato in caserma a costituirsi. Dopo gli spari gli abusivi vengono costretti a consegnare il borsello con le chiavi di scooter e auto di decine di clienti. Una vendetta ed una sfida nei confronti degli abusivi costretti poi ad andare via. Tantissime persone costrette a ritornare a casa in taxi o con altri mezzi perché impossibilitati ad aprire le proprie auto. Attualmente D’Orta è agli arresti domiciliari, il pm aveva chiesto il carcere. Questa la versione del giovane che dichiarò di essere stato autore degli spari ma di non aver l’intenzione di uccidere. “La scorsa notte sono stato vittima di un furto, ho chiesto spiegazioni ai due parcheggiatori abusivi, che mi hanno consigliato di tornare dopo qualche ora, che avrebbero fatto di tutto per aiutarmi. Ho accompagnato la mia fidanzata a casa, che non stava bene, e ho di nuovo incontrato i due parcheggiatori. Mi hanno aggredito, ho estratto la pistola e ho sparato non ad altezza d’uomo. L’ho fatto per difendermi e per paura”.

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