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Nell’ex Stalingrado del Sud la sinistra invita a votare centrodestra al ballottaggio

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Castellammare. L’ultima settimana di campagna elettorale nell’ex Stalingrado del Sud che ha consegnato alla storia politica d’Italia il peggior risultato in assoluto del Pd che porterà in  consiglio comunale un solo consigliere si sta consumando a suon di denunce e querele. Ma in queste ore sui social sta rimbalzando una notizia che sembrava una fakenews confezionata da qualche “buontempone”. E invece no. E’ tutto vero. Anzi è tutto inverosimile con la sinistra che strizza l’occhio al centro destra. Ufficialmente Liberi e Uguali non ha dato indicazioni di voto per il turno di ballottaggio eppure in queste ore più di una persona sarà trasalita nel vedersi invitare a votare Gaetano Cimmino . Nulla di anomalo se ad inviare quel messaggio, andando contro, a quella che un tempo si chiamava disciplina di partito non fosse stato un esponente di Liberi e Uguali. Whatsupp il canale scelto dal giovane ex consigliere comunale Alessandro Zingone per invitare i suoi contatti a votare il capo del centro destra. In barba ad ogni programma elettorale semaforo verde per Cimmino . È ,infatti, in caso di vittoria di quest’ultimo che Liberi e Uguali entrerebbe tra i banchi di Palazzo Farnese con il candidato sindaco Tonino Scala che ha fatto tutta la campagna elettorale ad attaccare proprio Cimmino. Giorni tremendi quelli che vive la citta’ alla vigilia del turno di ballottaggio. La citta’ rozza e volgare ha preso il sopravvento sui programmi per risollevare le sorti di una Cenerentola, stanca che, da anni non balla piu’. Le cronache raccontano di pacchi e buste della spesa con volantini elettorali, di schede fotografate in un seggio. E di chi alza gia’ i polveroni di scioglimenti per camorra . Saranno le indagini a dire se segnalazioni, esposti e denunce hanno fondamento o meno. Ancora una volta sotto i seggi di determinati quartieri di periferia si sono visti “certi” elementi marcare la propria presenza. Nella citta’ un tempo laboratorio politico di nuovo , come un refrain, nel giorno del voto, ritornano i camorristi sotto i seggi. A nulla sono serviti, se cosi stanno i fatti, gli appelli e le richieste fatte dai candidati sindaci . Secondo le testimonianze raccolte dagli inquirenti, persone considerate, vicino ai clan che operano in citta’ , avrebbero dato indicazioni di voto. Altri avrebbero consegnato buste con la spesa con tanto di volantini elettorali all’interno. Accuse, indagini, anime bianche che da dietro uno schermo alzano l’asticella della legalita’ .. E la citta’? Tra una passeggiata sul lungomare, un primo bagno, e il tran tran di ogni giorno prosegue la sua vita silente. Lasciando gli scambi di veleno agli addetti ai lavori. E mentre sui social si prendono le distanze, in silenzio c’è chi prova a tirare la volata ..


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