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Infiltrazioni del clan, annullata la festa dei Gigli di Casavatore: scatta la protesta

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La festa dei gigli di Casavatore è stata annullata con un provvedimento emesso dalla commissione prefettizia e adottato con propria deliberazione relativamente all’estate del 2017 e, anche quest’anno, visto che quasi nessuno dei richiedenti sarebbe stato in regola con quanto previsto dal regolamento antimafia comunale, la festa non avrà luogo. La città è blindata, assediata: una cinquantina di carabinieri anti sommossa pattugliano la Casa comunale mentre un sit in dei giglianti si è radunato in piazza Nocera bloccando il traffico della zona. Tra i manifestanti, forse, gli uomini del clan Ferone. Un vero è proprio attacco allo Stato. Contro i commissari mandati dal Ministero dell’Interno, la presenza delle forze dell’ordine si è resa necessaria, dopo che i giglianti hanno inscenato in maniera non autorizzata una marcia di protesta tenendo in scacco l’intera cittadina e paralizzando, di fatto, tutte la vie d’accesso al centro. Ad indagare su aspetti e personaggi che ruotano intorno alla festa centenaria tanto da attirare le attenzioni anche della Compagnia di Casoria e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, furono le modifiche apportate dal Consiglio comunale prima dello scioglimento, allo statuto voluto  dal prefetto Giovanni Lucchese, stilato proprio per evitare possibili infiltrazioni camorristiche all’interno della manifestazione. Paranze, cittadini e forse infiltrati dei clan, con l’ennesima protesta chiedono che la commissione ritorni sui suoi passi. I problemi sarebbero riconducibili ai verbali del comitato generale della festa di controllo avvenuti tra marzo e la fine di  aprile in cui sarebbe emersa  la carenza dei presupposti per l’ammissione alla partecipazione alla “festa dei gigli” sia formali che sostanziali da parte dei comitati rionali richiedenti. Dopo lo stop alla premiazione dei Gigli nel 2016 e 2017, arriva anche l’annullamento per il 2018.


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