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Villaggio rom a Scampia, Palmieri: ‘Ecco motivi mancato decollo’

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“Oggi in commissione abbiamo preso atto degli errori procedurali, i ritardi, i tanti cambiamenti intervenuti in corso d’opera che hanno mandato a monte il progetto per la realizzazione del villaggio rom a Scampia. Un progetto nato nel 2009 con l’allora giunta Iervolino e sul quale l’Unione europea aveva assicurato il finanziamento della spesa. Nel tentativo di realizzare un progetto migliore, l’attuale amministrazione nel 2014 ne ha presentato uno nuovo che pero’ non ha incontrato i favori delle associazione del territorio a tutela dei rom e ne’ della stessa commissione europea, che ha dubbi in ordine alla sua realizzazione”. Lo ha detto il presidente della commissione Trasparenza del Comune di NAPOLI, Domenico Palmieri, nel corso della riunione che si e’ svolta stamane a via Verdi e alla quale hanno partecipato, tra gli altri l’europarlamentare Andrea Cozzolino e l’assessore al Welfare Roberta Gaeta. “Il risultato – ha continuato Palmieri – e’ stato il disimpegno delle risorse, avvenuto nel 2016 e la perdita di un consistente intervento che potesse segnare una svolta nelle politiche di accoglienza della comunita’ rom nella nostra citta’. NAPOLI non puo’ consentire che i rom occupino indiscriminatamente pezzi del territorio, dal mercato ortofrutticolo nei pressi del Centro Direzionale alle aree abbandonate di San Pietro a Patierno, ne’ che vivano accampati in un auditorium, come sta avvenendo da mesi a Scampia. Queste sono le peggiori premesse per una convivenza civile con il resto della citta’”. “Partendo dall’analisi degli errori – ha concluso Palmieri – troviamo pero’ ora una soluzione. Propongo di lavorare affinche’ si crei una corretta sinergia istituzionale tra rappresentanti di Comune, Regione e Parlamento europeo per riprogrammare l’intervento. E sono soddisfatto della disponibilita’ emersa nel corso del dibattito espressa dalle varie forze politiche e dallo stesso assessore Gaeta a procedere in questa direzione. Al di la’ delle divisioni politiche, bisogna spingere tutti uniti su politiche inclusive che non facciano perno sul pietismo o sulla semplice tolleranza, ma su progetti concreti e realizzabili, in grado di coniugare solidarieta’ e sicurezza”.



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