Benevento: si resta in ritiro a Roma

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Un solo giorno di riposo. Da domani il Benevento torna in ritiro al «Mancini Park Hotel» nonostante la sosta del campionato: niente di punitivo ma una semplice prosecuzione di quanto già programmato nei giorni scorsi. Baroni spera di recuperare anche Ciciretti e Antei dopo aver ritrovato D’Alessandro, Djimsiti e Iemmello, tre pedine fondamentali per il suo scacchiere. Proprio questi ultimi due, a microfoni e taccuini nel dopo-gara sottolineano la buona prestazione della squadra nonostante la settima sconfitta di fila. Come contro il Torino, anche stavolta c’è mancato davvero poco per incamerare il primo punto. Abbiamo disputato davvero una buona gara – spiega Berat Djimsiti -. Ci siamo opposti all’Inter con ardore e combattività. Questa prova non può che farci essere fiduciosi in vista dei prossimi impegni. In particolare per me, che non scendevo in campo da troppo tempo è stata un’iniezione di adrenalina non indifferente. Ho passato qualche momento complicato ma adesso mi sento bene e posso finalmente dare il mio contributo». L’albanese analizza nel complesso il campionato del Benevento unitamente ai vantaggi che ha portato il ritiro nella capitale. «Dobbiamo in ogni caso migliorare ancora tanto. Il ritiro? È stato un toccasana – ammette – e ha dato la possibilità a molti di noi di approfondire la conoscenza visto che alcuni sono arrivati addirittura negli ultimi giorni di mercato e non c’era stata ancora la possibilità di familiarizzare. Ora stiamo lavorando per diventare un gruppo coeso e unito, questo è di capitale importanza per essere compatti verso l’obiettivo salvezza. A Roma abbiamo trascorso molto tempo insieme e i risultati sul campo si sono visti. Ora siamo già proiettati verso la sfida col Verona: avremo a disposizione ben due settimane per prepararla e cercheremo di farlo con tutto l’impegno possibile. Sarà una gara-chiave per la salvezza e abbiamo tutta l’intenzione di farci trovare pronti. Il gol primo incassato? Eravamo posizionati male. Sono errori che contro una squadra come l’Inter si pagano, non c’è niente da fare». Anche Iemmello è più o meno sulla stessa lunghezza d’onda. Per lui un assist a D’Alessandro in occasione del gol e una rete annullata per un fuorigioco che purtroppo non c’era. «Non portiamo a casa punti – precisa l’attaccante – ma la consapevolezza di potercela giocare con tutti gli avversari. Siamo dispiaciuti per come è finita, soprattutto perché abbiamo avuto diverse occasioni per poterla pareggiare. Ora non resta che pensare al Verona, con 15 giorni a disposizione per poterci preparare c’è tutto il tempo per oliare meccanismi e acquisire una maggiore intesa. Sarà una partita dove non possiamo fallire». Iemmello è convinto che la sosta potrà fare solo bene a lui e ai compagni. «Molti di noi, me compreso, ancora non hanno avuto la possibilità di lavorare in un certo modo a causa degli acciacchi. Per questo potremo trarre grande giovamento dalla pausa di campionato. In più ci sarà utile per consentire a calciatori attualmente indisponibili di tornare arruolabili. Questa squadra ha grossi margini di miglioramento e questo ci lascia ben sperare». L’attaccante racconta anche la dinamica del gol annullato. «L’arbitro credo abbia fischiato il fuorigioco di D’Alessandro. Io non ero in posizione irregolare e non ritengo che quella di Marco fosse attiva. Peccato. Volevo sottolineare che il pubblico ci ha dato una grande mano: nonostante le tante sconfitte hanno sostenuto la squadra fino alla fine, salutandoci con applausi e incitamenti. La nostra crescita è graduale e deve trovare costanza attraverso il lavoro. Chiaro che poi occorrono anche i risultati, perché senza quelli non si va da nessuna parte»


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