Avevano appuntamento con qualcuno le due vittime dell’agguato di ieri pomeriggio al Borgo Sant’Antonio Abate. Gli investigatori a poco più di 24 ore di distanza dal duplice omicidio dei due cognati, Eduardo Amoruso e Salvatore Dragonetti, quest’ultimo imparentato con i Giuliano di Forcella avendo sposato la figlia di Ciro ‘o barone, sembrano avere idee un po più chiare. Intanto si cerca lo specchiettista che li ha traditi. Qualcuno che ha avvisato i killer di poter partire quando ha visto i due in strada. Cosa strana è che Amoruso e Dragonetti erano usciti di casa quasi in contemporanea, come se avessero appuntamento con qualcuno. Gli investigatori hanno controllato il traffico telefonico delle due vittime e da ieri sera hanno messo sotto torchio alcuni pregiudicati della zona oltre ai familiari. si sta cercando di capire come è nato e perché questo duplice omicidio. I due cognati, almeno all’apparenza, risultavano fuori dalle logiche criminali della zona anche se il fatto che Amoruso da due mesi fosse completamento libero e potesse muoversi senza restrizioni di legge probabilmente potrebbe aver dato fastidio a qualcuno con i suoi comportamenti. Gli investigatori stanno cercando di capire anche se attraverso la visione delle immagini delle telecamere pubbliche e private presenti in zona, ma anche in quelle adiacenti si riesca ad avere elementi utili a risalire al commando di killer. Ma è in maniera particolare che “leggendo” i tabulati telefonici dei due si riuscirà ad avere un quadro investigativo sicuramente più chiaro. Se da un lato appare certo che il clan Contini e chi in questo momento sta reggendo le fila della potente cosca del Vasto-Arenaccia sicuramente ha avuto un ruolo nel duplice omicidio commesso nel territorio di competenza gli investigatori in quesa prima fase non escludono la pista del clan Mazzarella e dell’epurazione interna visto che i due erano legati alla famiglia egemone a piazza Mercato e nella parte bassa di Forcella.E che ci fossero frizioni in zona soprattutto nel mondo dello spaccio è testimoniato dal ferimento avvenuto lunedì scorso alle 22,45 a Porta Capuana. Con il ferimento in piazza Enrico De Nicola di un tunisino di 32 anni dedito allo spaccio e centrato da ben sei pallottole alle gambe. Ora resta da capire se ci sia un collegamento tra questo ferimento e il duplice omicidio avvenuto in vico Pergole all’Avvocata nel quartiere Vicaria.

Articolo pubblicato il giorno 7 Settembre 2017 - 20:37 / di Cronache della Campania