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Cava de Tirreni, Nunzia massacrata di botte e accoltellata 40 volte: interrogato il marito

Cava de Terreni. Amore assassino, quaranta coltellate alla moglie e continua a dire, anche al magistrato che lo ha interrogato, che l'amava 'davvero'. Salvatore Siani, l'uomo, che ha ucciso Nunzia Maiorano è stato interrogato ieri, mentre sul corpo martoriato della donna, i medici legali Antonio Mirabella, nominato dalla Procura e Antonio Crisci per la famiglia Maiorano, effettuavano l'autopsia. Un corpo martoriato, quello di Nunzia, quaranta le coltellate inflitte da Salvatore Siani, un omicida furioso. Eppure continua a sostenere e lo ha fatto anche ieri che "Nunzia era l'amore della mia vita". Il colpo mortale, secondo quanto stabilito dai periti è stato quello all'emitorace destro, che ha causato la perforazione del polmone e il dissanguamento. In casa dei coniugi Siani sono stati sequestrati quattro coltelli, tutti potrebbero essere stati usati per quel brutale assassinio, dai quali verranno rilevate le impronte digitali per capire da chi siano stati impugnati. Oltre ai colpi inferti con armi da taglio sul corpo di Nunzia Maiorano ci sono anche delle lesioni compatibili con dei morsi, e tumefazioni al viso con gli zigomi rotti, il fegato lesionato. Siani si è accanito su di lei con una ferocia inaudita, dunque. Pestando la donna a sangue e poi infierendo sul suo corpo con i coltelli. Anche Siani sarà sottoposto ad un esame medico legale per accertare se sul suo corpo ci sono segni evidenti di una colluttazione con la vittima. Salvatore Siani è detenuto nella sezione detenuti dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno dopo essersi accoltellato egli stesso dopo aver ucciso la moglie. A confermare la tesi del tentato suicidio, alcuni testimoni e il figlioletto di 5 anni che ha assistito all'omicidio della mamma. E' stato interrogato, in ospedale, dal Gip del Tribunale di Nocera Inferiore, alla presenza del suo avvocato Agostino De Caro e risponde dell'accusa di omicidio volontario aggravato. A sua difesa sostiene che c'era stato un litigio con la moglie al culmine del quale l'ha uccisa, ma che è pentito, non voleva farlo. Secondo gli inquirenti, Salvatore Siani avrebbe aggredito la moglie alle spalle mentre stava preparando il latte per il piccolino.

Meningite, morta la 60enne di Torre del Greco ricoverata al Cotugno

Meningite: è morta nella notte tra mercoledì e giovedì all'ospedale Cotugno di Napoli la donna di 60 anni di Torre del Greco arrivata in condizioni disperate la sera del 24 gennaio al pronto soccorso. Purtroppo questo è il terzo da meningococco registrato in Campania dall'inizio dell'anno. La paziente, che accusava febbre e mal di testa, con l'aggravarsi dei sintomi è stata trasportata prima al reparto emergenze del Cardarelli e poi, dopo la diagnosi, trasportata in ambulanza al vicino Cotugno. Ma ai medici dell'ospedale specializzato in malattie infettive, che l'hanno visitata, le condizioni della paziente sono apparse subito gravissime, anzi drammatiche. Era infatti già in corso la cosiddetta Cid (Coagulazione intravasale disseminata) fase terminale e spesso irreversibile della sepsi, ossia della diffusione nel sangue delle tossine batteriche.
In quelle condizioni di coagulazione totalmente compromesse, non è stato possibile effettuare il prelievo di sangue per effettuare quindi le analisi di laboratorio, necessarie a individuare la causa dell'infezione. I medici hanno dovuto utilizzare un campione di urina. Il responso è stato drammatico: meningocco di ceppo Y. Si tratta del primo caso di questo tipo nel 2018 (anche se riscontrato molto frequentemente negli anni scorsi in Campania).
Carlo Tascini, primario dell'unità di emergenze infettivologiche a indirizzo neurologico del Cotugno ha spiegato a Il Mattino: "Nessun allarme, ogni anno registriamo circa 25 casi, (30 nel 2016 e 18 lo scorso anno in entrambi i casi con un solo morto). Solitamente la concentrazione maggiore è nei mesi invernali, tra gennaio, febbraio e marzo. Dei 6 già avvenuti quest'anno (due dovuti al ceppo C, uno a quello B, due all'Y e uno al W135) quelli mortali sono stati causati anche da tipi (come quello Y) solitamente benigni laddove i più aggressivi sono C e W. Negli altri anni la mortalità è stata piuttosto bassa  anche grazie ai particolari protocolli che adottiamo in questo ospedale e alla lunga esperienza del mio gruppo di clinici. Ma senza dubbio va tenuta alta la guardia, soprattutto agendo sulla leva della prevenzione e dunque con la vaccinazione. Va detto conclude l'infettivologo che la meningite è una malattia rara ma molto pericolosa, in quanto in alcuni casi è mortale e perché può presentarsi in forme fulminanti che, nell'arco di poche ore, evolvono verso la morte. L'indicazione, considerando la variabilità dei ceppi che circolano in Campania (a differenza del picco epidemico registrato in Toscana dovuto al ceppo C) è di effettuare la vaccinazione tetravalente che copre C, A, Y e W, tra l'altro offerta gratuitamente in Campania".

 

Il papà di Ciro: 'Non lo avrei rimproverato per il ritardo. Voglio la verità'

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La morte di Ciro Ascione continua ad essere un giallo, sicuramente per la famiglia anche se la polizia ritiene che si sia trattato di un incidente. Il 16enne di Arzano trovato morto due giorni fa lungo i binari della tratta Napoli-Casoria a due giorni dalla sua scomparsa secondo gli investigatori sarebbe caduto dal treno che aveva preso in corso. Aveva perso la forza e l'equilibrio dopo cinque minuti aggrappato alle maniglie della porta e caduto rovinosamente a terra dove poi è stato trovato morto.  Salvatore Ascione, il papà di Ciro,  continua a dire che la dinamica non è chiara e nelle interviste rilasciate a giornali e tv ribadisce la sua ferma volontà di "volere la verità" respingendo con forza anche il fatto che Ciro abbia compiuto quella imprudenza per timore di essere rimproverato dai genitori arrivando in ritardo. Quasi come una colpa per mamma e papà già colpiti dal profondo dolore della perdita del figlio."Questa notizia ci era stata data in questura ieri sera (mercoledì, ndr) in gran segreto, con la raccomandazione di non divulgarla. Ma quando sono tornato a casa, un telegiornale già dava quello che mi era stato raccomandato di non dire". Spiega salvatore Ascione al quotidiano Il Mattino. E poi aggiunge: "Per tutta la notte racconta Salvatore mia moglie ed io ci siamo tormentati con tante domande e brucianti sensi di colpa. Perché, da quanto ho appreso, mio figlio si sarebbe aggrappato a quel vagone pur di giungere in orario alla stazione di Casoria, dove lo aspettavo. È vero, gli chiedevo di rispettare gli orari. Ma con serenità, con la fermezza dolce di un padre. Niente di più. Non sono un genitore che va a dormire sapendo che magari suo figlio tira a campare fuori casa per tutta la notte, a combinare qualche guaio. Sono tempi difficili, soprattutto per chi, come era lui, non è più un bambino, ma nemmeno uomo fatto. E mi sono impegnato affinché Ciro non corresse pericolo. Ora invece ci hanno scaraventato in un altro incubo, sbandierando la storia dell'incidente come unica spiegazione della sua morte". Qualcosa in più sulla morte di Ciiro Ascione si potrà sapere in tarda mattinata dopo l'autopsia.
E grazie all'esame del corpo  si potrà conoscere l’ora approssimativa della morte e le sue cause dirette. Si potrà anche capire se Ciro, cadendo dal treno a non molta distanza dalla stazione di arrivo, sia morto subito o se invece, soccorso, poteva ancora essere salvato.

E quindi l’inchiesta del pm Barbara Buonanno della Procura di Napoli nord, guidata da Francesco Greco, potrebbe far scattare l'iscrizione nel registro degli indagati di qualcuno. Come il misterioso uomo che si vede nei filmati in possesso della polizia che avrebbe visto Ciro aggrappato alla porta del treno in corsa e non avrebbe dato l'allarme. Non a caso il papà ribadisce: "L’ho già detto e lo confermo: non sono convinto della dinamica, mi è ancora poco chiara. L’ipotesi che Ciro si sia aggrappato al treno e poi sia caduto per me non sta in piedi.Perché, almeno quello che sono riuscito a vedere io, Ciro è stato ritrovato sui binari della stazione di Casoria con i vestiti praticamente intatti. O almeno che le condizioni di quello che indossava non mi sembravano tali da giustificare la caduta da un treno in corsa al quale Ciro si sarebbe aggrappato. L’ho visto, non sembra avere l’aspetto di chi non ce l’ha fatta più a reggersi su un treno e quindi per me quell’ipotesi non esiste. Ciro potrebbe anche essere salito sul treno e trovarsi su un vagone. Poi, quello che è successo dopo, non lo so e spero tanto che venga scoperto al più presto perché abbiamo diritto alla verità".

Camorra: latitante sorpreso sotto casa nel Napoletano

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Camorra, catturato latitante ritenuto affiliato ai Casalesi. I carabinieri hanno arrestato Nicola Vallefuoco, 31 anni, di Brusciano, in provincia di Napoli, ritenuto contiguo al clan dei "Casalesi". L'uomo e' stato raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Bologna, in seguito alla condanna a 4 anni e 2 mesi per rapine commesse a Rimini nel 2004 e nel 2007. Vallefuoco si era reso irreperibile dal 2 gennaio ma e' stato rintracciato mentre stava rientrando in casa, verosimilmente per una visita "toccata e fuga" ai familiari. Ma anche per prendere indumenti puliti, soldi e cibo che gli sarebbe servito durante la latitanza.  Dopo le formalita' e' stato accompagnato in carcere.

Castellammare, sicurezza in città: istallate 8 telecamere

Castellammare di Stabia. Aumentano le telecamere di videsorveglianza in villa comunale. Nella giornata di ieri è stata completata l’istallazione di otto occhi elettronici. E’ stato coperto tutto il tratto compreso tra l’Hotel Miramare e la Banchina “ZiCatiello”. Queste telecamere si vanno ad aggiungere alle altre già presenti sui luoghi della movida. Sono 14 le telecamere in villa comunale, direttamente collegate con la centrale operativa della Polizia Municipale. Il sistema di videosorveglianza è stato fondamentale, soprattutto nelle ultime settimane, per il lavoro di carabinieri e polizia nelle inchieste sulle sparatorie, agguati e risse. Particolarmente in riferimento al raid del dicembre 2016, la sparatoria di via Bonito della scorsa settimana e l’agguato in una sala giochi del corso principale della città.

Saccheggio dei Girolamini: la Cassazione condanna il libraio tedesco Schauer

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Saccheggio dei Girolamini: la Cassazione condanna il libraio tedesco Schauer.  Accolto il ricorso della difesa solo per accusa peculato,ora processo bis.E' stata definitivamente confermata, anche se non per tutti i capi di imputazione, la responsabilita' del libraio tedesco Herbert Schauer nella vicenda - nella quale e' coinvolto anche l'ex senatore Marcello Dell'Utri - del saccheggio dei libri antichi e preziosi custoditi nella biblioteca napoletana dei Girolamini, parte dei quali sono stati ritrovati proprio nella casa d'aste 'Zisska-Schauer' di Monaco della quale l'uomo e' titolare. Lo ha deciso la Sesta sezione penale della Suprema Corte che ha annullato la condanna a cinque anni di reclusione, inflitta all'imputato con rito abbreviato dalla Corte di Appello di Napoli il 15 ottobre 2015, solo in relazione all'accusa di concorso in peculato, disponendo un appello bis solo per questa contestazione, e confermando nel resto la responsabilita' di Schauer che e' stata dichiarata "definitiva". Per sapere quanti anni di carcere a carico del libraio tedesco sono stati confermati dalla Cassazione, occorre attendere il deposito delle motivazioni. Davanti agli 'ermellini', e' stato difeso dall'avvocato Franco Coppi. La Germania aveva estradato Schauer in Italia su mandato di arresto europeo a condizione che, in caso di condanna, la pena fosse scontata nel suo paese di origine. Per la spoliazione della biblioteca dei Girolamini, l'ex direttore Massimo De Caro e' stato condannato in via definitiva per peculato in concorso con Dell'Utri a sette anni di reclusione che ha scontato, per lo piu' agli arresti domiciliari nella sua villa nel veronese. Per Dell'Utri, in carcere a Rebibbia dopo la condanna a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, e' stato chiesto il rinvio a giudizio per peculato dalla Procura di Napoli per la sottrazione dei libri dei Girolamini, e anche la Procura di Milano lo sta indagando per ricettazione di libri antichi.

Sequestro beni per 100 milioni di euro a sei usurai napoletani

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La Dia confisca beni per oltre 100 milioni di euro a sei usurai a Ladispoli. Il Centro operativo Dia di Roma e la Compagnia carabinieri di Civitavecchia hanno confiscato beni per 100 milioni di euro riconducibili a Patrizio Massaria, di 64 anni, Giuseppe D'Alpino, di 72 anni, Carlo Risso, di 52 anni, Angelo Lombardi, di 56 anni, Francesco Naseddu, di 51 anni, residenti a Ladispoli, ritenuti i responsabili, a vario titolo, di una banda, che nel tempo ha consentito loro di accumulare illecitamente un ingentissimo patrimonio, frutto principalmente di un articolato sistema di usura ai danni di cittadini e imprenditori locali in crisi economica, molti dei quali anche con il vizio del gioco d'azzardo. Il provvedimento e' stato disposto dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma. La Dia di Roma, attraverso complessi approfondimenti investigativi, ha ricostruito le dinamiche del sodalizio che, costituito da un nutrito numero di persone di origine campana radicatesi da tempo a Ladispoli, in provincia di Roma, era riuscito a trasferire in quel territorio il modus operandi della "camorra" napoletana per la diffusione e la gestione di traffici illeciti, come testimoniato, tra l'altro, anche in diverse sentenze emesse a loro carico. Il Tribunale di Roma ha quindi confermato in pieno, con le odierne pronunce, l'impianto accusatorio sostenuto dalla Dia, disponendo non solo la confisca del patrimonio delle persone coinvolte, ma anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a carico di quattro degli indagati.Le indagini sul gruppo hanno consentito di accertare come attraverso il sistema del prestito ad usura il gruppo aveva messo in piedi un vero e proprio impero economicio. Il patrimonio confiscato, il cui valore ammonta ad oltre 100 milioni di euro, consiste in 49 immobili di pregio, riguardanti anche ville con piscina, appartamenti di lusso ed appartamenti, tutti ubicati nei territori dei comuni di Ladispoli e Civitavecchia; 8 veicoli; 23 rapporti bancari e finanziari; 5 società e relative quote aziendali.

Strage dei Riera: anche Vincenzo Mazzarella si dissocia ed evita l'ergastolo

Fine pena mai per il boss Antonio De Luca Bossa, 21 anni di carcere per l'altro boss Vincenzo Mazzarella, conferma dell'assoluzione per Egidio annunziata, 14 anni di carcere per il killer pentito Fabio Caruana. E' questa la clamorosa decisione arrivata al termine del processo di Appello per la strage della famiglia Riera avvenuta nel 1996. Vincenzo Mazzarella e De Luca Bossa in primo grado erano stati condannati al massimo della pena perchè accusati di essere i mandanti dell’omicidio del 16enne Raffaele Riera, ammazzato nel lontano 1996 per il solo fatto di essersi invaghito della donna “sbagliata”: Anna De Luca Bossa, la sorella del capoclan scissionista di Ponticelli e moglie del boss Ciro Minichini(già condannato a 20 anni di carcere per lo stesso omicidio). Vincenzo Mazzarella però ha preso la parola in aula per una breve dichiarazione prima della conclusione del processo in Assise di Appello sull'omicidio del 17enne e ha ammesso le proprie responsabilità. Proprio come aveva fatto il nipote Francesco,  tre giorni fa per gli omicidi dei fratelli Mirko e Goran Radosavljevic, ma anche l'omicidio di Francesco Ferrone, ucciso il 3 febbraio 2004 nell'ufficio del garage in zona Mercato, e l'omicidio di Antonio Scafaro, ucciso il 6 marzo del 2005. Mazzarella come il nipote ha preso le distanze dalla famiglia e ha ottenuto il consistente sconto a 21 anni di carcere. Massimo della pena confermata invece per il boss di Ponticelli Antonio De Luca Bossa e conferma della clamorosa assoluzione per Egidio Annunziata, killer e uomo di vertice del clan Contini.L’agguato ai danni di Raffaele Riera maturò all’apice di una tremenda escalation di violenza. L’esecuzione arrivò cinque mesi dopo il triplice omicidio di Salvatore Riera, del figlio Rolando e della moglie Maria Botta, avvenuto a Casoria.
La strage sarebbe stata decisa e materialmente eseguita da alcuni appartenenti al clan Contini, che vollero così vendicare su Rolando Riera, reo di avere a sua volta ucciso i fratelli Andrea e Michele Equatore per vicende legate al controllo criminale del cosiddetto Connolo, al rione Sant’Alfonso. A luglio fu poi il turno del giovanissimo Raffaele, che nel frattempo aveva trovato ospitalità e protezione sotto l’ala del boss Antonio De Luca Bossa. Ma quando per il 17enne il peggio sembrava ormai alle spalle, ecco accadere l’irreparabile. Un amore sbagliato per la donna sbagliata. E arrivò anche per lui la sentenza di morte.

 

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Morto il 17enne trovato in coma in casa dell'amico: c'è l'inchiesta

Montoro. C’è un indagato per la morte di Arturo Grazioso, il 17enne che dopo un malore in casa di un amico era finito in coma. Nel registro degli indagati è finito l’amico che lo aveva ospitato, un ucraino 26enne. Il giovane è stato ricoverato lo scorso 18 gennaio nel reparto di rianimazione dell’ospedale Moscati di Avellino non riprendendosi mai dal coma. La procura ipotizza la morte in conseguenza di altro reato e la cessione di stupefacente. Oggi sarà effettuata l’autopsia sul corpo del giovane per comprendere le reali cause della morte. Droga, alcool, assunzione di farmaci o un malore causato da una patologia. Arturo era stato adottato da una famiglia di Mercato San Severino, aveva una sorella anch’essa adottata. I genitori erano insegnanti. I carabinieri di Baiano subito dopo il malore e il ricovero del giovane hanno effettuato la perquisizione nella casa di Montoro, trovando flaconi di metadone. Al vaglio degli inquirenti anche una serie di messaggi sul telefono dell’ucraino. Fondamentali saranno gli esiti dell’esame autoptico. Il 17enne fu soccorso dal 188 e dai carabinieri della stazione di Preturo, allertati da una telefonata. Quando i medici sono giunti nella stanza il ragazzo era steso nel letto e non dava più segni di coscienza. Grazioso aveva trascorso la notte dall’amico e quest’ultimo quando lo svegliò notò che non dava più segni di vita. Fu trasferito in ospedale e da quel giorno le sue condizioni sono state sempre gravi. I medici hanno tentato di tutto per strapparlo alla morte. Tentativi finiti ieri mattina, quando il suo cuore si è fermato definitivamente.

Battipaglia, neonata muore dopo il parto: 3 medici indagati

Battipaglia. Ha accompagnato la moglie incinta all’ospedale di Battipaglia perché avvertiva dolori al basso ventre. Così è stato deciso il ricovero della donna ed effettuato il parto cesareo. Subito dopo il parto la bambina è morta. Sull’episodio indagano i militari dell’arma della locale compagnia. Tutto è successo la mattina del 16 gennaio. La donna, giunta in ospedale, è stata sottoposta a tracciato cardiotocografico fetale per comprendere lo stato della gravidanza. I medici poi hanno deciso di intervenire con un taglio cesareo e far nascere Maria Sofia che dopo poco tempo è deceduta. Il padre ha raccontato tutto l’accaduto ai carabinieri che hanno informato la Procura della Repubblica di Salerno. Il magistrato ha ordinato il sequestro del corpo e l’esame autoptico per stabilire cause del decesso ed eventuali responsabilità. I genitori, afflitti dal dolore, chiedono che venga fatta luce su questo caso. La piccola al momento della nascita pesava 3 kg e 300 grammi, un peso nella norma per un neonato alla 35esima settimana di gestazione. Nella giornata di ieri, ad Agropoli, è stato celebrato il funerale della piccola.

Incendio in ospedale: 41 morti e 79 feriti in Sud Corea

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E' di 41 morti e 79 feriti, di cui nove in gravi condizioni, il bilancio dell'incendio che si e' sviluppato al pronto soccorso dell'ospedale di Miryang, in Corea del Sud, a circa 380 chilometri della capitale, Seul. Il numero delle vittime potrebbe crescere nelle prossime ore, spiega l'agenzia di stampa Sud-coreana, Yonhap. Il presidente Moon Jae-in, ha convocato una riunione di emergenza per coordinare gli aiuti e "prendere tutte le misure necessarie" per salvare il maggiore numero di persone. Moon ha chiesto indagini per verificare il prima possibile la causa dell'incendio e prevenire che tragedie come quella di oggi possano ripetersi in futuro. Le fiamme si sono sviluppate attorno alle 7.30 di questa mattina, ora locale, al pronto soccorso della struttura e sono state domate circa tre ore dopo, senza propagarsi ad altri reparti, secondo quanto scrive l'agenzia di stampa sud-coreana Yonhap, che cita le autorita' locali. Le immagini dell'incendio mostrano denso fumo grigio uscire dalla struttura. La causa principale della morte e' stata l'inalazione di gas tossici, secondo quanto spiegano i vigili del fuoco.

Scafati: è morto Nestor 'Nenè' Gomez: il 'signore' del biliardo

E' morto a Scafati all'età di 76 anni Nestor Osvaldo Gomez per tutti "Nenè" , argentino naturalizzato italiano, signore assoluto del biliardo.ha persola partita più importante della sua vita contro una malattia che lo ha consumato.

Lui è era abituato a vincere su tutti i tappeti verdi del mondo questa volta ha dovuto arrendersi.Aveva da poco coronato il sogno di giocare un mondiale di biliardo nella sua città natale a Necochea in Argentina.

Lui di Mondiali ne aveva vinti due nella specialità cinque birilli.Era arrivato in Italia nel 1989 e portato a Pompei da Montanino quale uomo immagine del marchio intenazionale del biliardo.

Si stabilizzò e prese casa  a Scafati insieme con la moglie Mariela.E in Campania, a Vico Equense, sono nati i suoi due figli Guido e Camillo.

Entrambi calciatori.Entrambi avevano mosso i primi passi nella scuola calcio dei fratelli Bozzaotre a Scafati.

Poi Camillo da portiere in carriera appese le scarpette al chiodo giovanissimo per seguire le orme del padre e oggi a 26 anni è uno tra i più bravi italiani nel gioco del biliardo.Guido passò alla Juve Stabia e di li il grande salto con il Sassuolo, da ragazzino è stato uno dei punti fermi della nazionale di calcio under 19.

Ora gioca nel Renate in serie C.Nenè Gomez, lascia in ricordo la sua signorilità e la sua eleganza non solo nel gioco del biliardo ma anche nei rapporti umani: un signore di altri tempi.

Sempre.

Facebook Instagram e Netflix DOWN

Nell'ultima ora ci sono state tantissime segnalazioni di problemi di connessione per Facebook Instagram e Netflix.
Anche noi in redazione abbiamo riscontrato dei disservizi con i due social,con Netflix invece la situazione sembrerebbe essersi risolta quasi subito.
AGGIORNAMENTO : la situazione sta tornando alla normalità

Mercato: Chelsea-Dzeko si decide, Pastore vuole l'Inter

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L'affaire DZEKO turba i sonni dei tifosi di fede giallorossa, ancora sospesi fra la possibilita' che centravanti possa lasciare la Capitale e il mancato accordo con il Chelsea. Il club londinese ha offerto un contratto fino a giugno, con opzione per la prossima stagione, ma il bosniaco avrebbe rilanciato, accettando di lasciare la Roma, ma alle proprie condizioni: contratto fino al 2021 a quasi 8 milioni a stagione. L'eliminazione del Chelsea dalla Coppa di Lega riduce il suo raggio d'azione fra i 'Blues', mentre a Roma comunque e' titolare inamovibile, fino a prova contraria. Dalla 'City', intanto, arrivano anche le parole di Antonio Conte: lamenta per l'ennesima volta la pochezza numerica di un organico che lo costringe "a giocare sempre con gli stessi uomini". "In questa stagione - ha detto l'allenatore italiano - ho fatto molto turn-over, ma non e' facile e la notte non ci dormo". Un invito alla dirigenza, tutt'altro che tacito, a incrementare gli sforzi per questa finestra invernale di calciomercato. Peraltro, al Chelsea potrebbe bloccare la possibilita' d'acquisto del mercato estivo, ogni operazione va dunque conclusa entro mercoledi' prossimo. La Juve, intanto, ha ripreso i contatti con Preziosi e il Genoa per il baby Pietro PELLEGRI. Il ds Perinetti parla di diverse richieste per il bomber tascabile, tranne quella del Napoli. Appare poco probabile, invece, il ritorno di STURARO a Genova, sempre sulla sponda rossoblu'. Javier PASTORE si promette all'Inter, pur trovando sempre piu' spazio nelle file dello schieramento titolare del PSG. Il suo agente Simonian e' all'opera per spingerlo per un ritorno in Italia, dopo la sua esperienza nelle file del Palermo. PAZZINI E ZUCULINI non sembrano rientrare piu' nei piani del Verona, non a caso sono stati esclusi dal ritiro della squadra. GABIGOL, intanto, ha preso la strada del Brasile: giochera', come si dice da giorni, nel Santos. E cosi', dopo l'addio di JOAO MARIO, ceduto al West Ham, la squadra nerazzurra sfoltisce ulteriormente l'organico. La Roma s'interroga su Dzeko, ma punta Aleix VIDAL, terzino del Barcellona che, nelle ultime ore, e' entrato anche nel mirino della Fiorentina. Vidal nella Roma sostituirebbe lo sfortunato KARSDORP. Il Crotone sta lavorando alla cessione di Aleksandar TONEV all'Aek Atene: l'operazione e' in dirittura d'arrivo. Infine, Jose' MOURINHO ha rinnovato il contratto con il Manchester United, con il quale l'anno scorso vinse l'Europa League. Il portoghese siedera' sulla panchina del 'Red devils' fino al 2020.

I tifosi del Napoli a Benevento solo con la tessera del tifoso

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I tifosi del Napoli potranno accedere allo stadio Vigorito di Benevento in occasione del derby di domenica 4 febbraio solo se muniti di tessera del tifoso. Riunione in Questura: restrizioni sui biglietti. In vista del match Benevento-Napoli, in programma per domenica 4 febbraio, riunione in Questura del Gruppo Operativo di Sicurezza per analizzare criticita' ed eventuali problematiche della partita al fine di garantire l'ordine e la sicurezza pubblica. In osservanza con le decisioni assunte dall'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive sono state decise le seguenti prescrizioni: incedibilita' dei titoli d'ingresso; nel settore Curva Nord Ospiti vendita dei tagliandi esclusivamente ai possessori della tessera del tifoso Ssc Napoli; per il settore Curva Nord ospiti divieto di vendita dei tagliandi ai residenti in Benevento e provincia ad eccezione dei tifosi in possesso della tessera del tifoso Ssc Napoli; nel settore tribuna vendita dei tagliandi anche ai residenti di Napoli e provincia che siano in possesso della tessera del tifoso Ssc Napoli; nei settori Curva Sud e Curva Nord locali vendita dei tagliandi solo ai residenti di Benevento e provincia presso le ricevitorie autorizzate di Benevento e provincia; nel settore Distinti divieto di vendita dei tagliandi a coloro che sono residenti in Napoli e provincia; i tifosi ospiti non potranno acquistare i biglietti presso i botteghini dello stadio il giorno della gara; i botteghini dello stadio resteranno chiusi il giorno della gara ad eccezione dello sportello accrediti. Per quel che riguarda la vendita dei tagliandi per tutti i settori ad eccezione del settore ospiti, il Gos ha autorizzato le seguenti modalita' di acquisto: da domani fino alle ore 24 del 31 gennaio, gli abbonati potranno continuare ad esercitare il diritto di prelazione; da domani a mercoledi' 31 gennaio la vendita e' consentita a tutti i possessori della tessera del tifoso del Benevento Calcio; da lunedi' 29 a mercoledi' 31 gennaio i tagliandi potranno essere acquistati da tutti i residenti in Benevento e provincia; da giovedi' 1 febbraio fino al giorno della gara, vendita libera su tutto il territorio nazionale presso le rivendite autorizzate e online sempre ad eccezione dei residente in provincia di Napoli; da lunedi' 29 gennaio sara' aperta la vendita dei tagliandi del settore ospiti ai soli possessori della tessera del tifoso Ssc Napoli.

Superenalotto: nessun 6 ne 5+, Jackpot sale a 90milioni di euro

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Superenalotto: la combinazione vincente di oggi giovedì 25 gennaio 2018

Superenalotto: anche oggi nessun vincitore con 6 puntine 5+ il Jackpot sale a 90 milioni di euro. Concorso Superenalotto/SuperStar n.11 di oggi: Combinazione Vincente: 15,38,48,52,66,71 Numero Jolly: 39 Numero SuperStar: 7

Queste le quote del Concorso Superenalotto/SuperStar n.11 di oggi: Superenalotto

Punti 6: NESSUNO

Punti 5+: NESSUNO

Punti 5: 1 totalizzano Euro: 175.682,71

Punti 4: 535 totalizzano Euro: 333,71

Punti 3: 19.501 totalizzano Euro: 27,60

Punti 2: 291.214 totalizzano Euro: 5,74

SUPERSTAR

Punti 6SB: NESSUNO

Punti 5+SB: NESSUNO

Punti 5SS: NESSUNO

Punti 4SS: 1 totalizzano Euro: 33.371,00

Punti 3SS: 92 totalizzano Euro: 2.760,00

Punti 2SS: 1.564 totalizzano Euro: 100,00 P

unti 1SS: 11.867 totalizzano Euro: 10,00

Punti 0SS: 29.708 totalizzano Euro: 5,00

Vincite Immediate: 12.905 totalizzano Euro: 322.625,00
Jackpot disponibile per il prossimo 6 Euro: 90.900.000,00 (ANSA).

Napoli, ritrovato sui binari il cellulare di Ciro Ascione

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Napoli, ritrovato anche il cellulare di Ciro Ascione. Per gli inquirenti ci sono pochi dubbi sul fatto che possa trattarsi di un tragico e fatele incidente. Nel frattempo l'autopsia sul suo cadavere è attesa per domani. E' stato ritrovato il cellulare di Ciro Ascione, il sedicenne di Arzano  il cui cadavere e' stato rinvenuto due giorni fa ai margini della linea ferroviaria Napoli-Roma, poco prima della stazione di Casoria. L'adolescente, scomparso sabato sera, sarebbe morto per un tragico incidente, come emerge dalle indagini della Procura di Napoli Nord. In particolare il ragazzo, come emerge da un filmato visionato dagli investigatori, sembra sia rimasto aggrappato in modo precario al treno Napoli-Caserta le cui porte gli si erano chiuse in faccia, fino a cadere e morire nei pressi della scarpata dove e' stato ritrovato il telefonino; la batteria dell'apparecchio aveva condotto gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli a circoscrivere l'area in cui poteva essere il corpo del 16enne, che poi e' stato individuato martedi' al culmine di intense ricerche. Il ritrovamento del cellulare aggiunge un ulteriore tassello ad una vicenda su cui gli inquirenti sembrano avere ormai pochi dubbi, dopo aver visionato le immagini delle telecamere della stazione di Napoli Centrale che ritraggono Ciro mentre corre sulla banchina e cerca di prendere il treno, fino a saltare sul predellino; bisogna solo capire cosa sia avvenuto quando le porte del treno che dovevano riportare Ciro a Casoria gli si sono sbarrate davanti, se il giovane sia rimasto incastrato o vi si sia aggrappato per poi cedere dopo alcuni minuti, quando il treno ha accelerato nei pressi proprio della sua destinazione. Altri elementi utili a delineare un quadro completo dell'accaduto potrebbero arrivare poi dall'autopsia sul cadavere di Ciro che dovrebbe essere svolta domani. Da un primo esame esterno del corpo sono state riscontrate solo ferite compatibili con una caduta.

Camorra, il presidente della Corte di appello: 'Giovani leve nei clan e stese in aumento'

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"Nonostante l'obiettiva e significativa riduzione dei delitti più gravi e in particolare di quelli predatori, che hanno maggiore impatto sull'opinione pubblica", nel Distretto della Corte d'Appello di Napoli "restano alti l'allarme sociale e la percezione di insicurezza dei cittadini". Lo ha dichiarato il presidente della Corte d'Appello di Napoli, Giuseppe De Carolis, citando in particolare "l'allarme sociale che resta alto per la presenza nel territorio del Distretto, soprattutto nelle province di Napoli e Caserta, di numerose organizzazioni camorriste, spesso in feroce lotta tra loro per assicurarsi il predominio nella gestione delle attività illecite e, in particolare, il traffico di sostanze stupefacenti e le estorsioni in danno di attività commerciali e imprenditoriali e gli ingenti profitti economici che ne derivano". De Carolis ha sottolineato inoltre un aspetto particolarmente importante: "Nelle file delle organizzazioni camorriste militano sempre più giovani, attirati dal miraggio di facili e immediati guadagni, che mirano a raggiungere posizioni apicali nell'ambito delle organizzazioni criminali, approfittando talvolta dell'arresto dei vecchi capi da parte delle forze dell'ordine". Si è "ulteriormente diffuso" inoltre "il pericoloso fenomeno delle cosiddette 'stese', scorribande eseguite in sella a motocicli sparando all'impazzata, finalizzate a ostentare il controllo del territorio sia nei confronti degli abitanti della zona sia nei confronti delle organizzazioni rivali, che talvolta hanno causato anche il ferimento di persone innocenti che per caso si trovavano affacciate a un balcone". Nella conferenza stampa che anticipa l'inaugurazione dell'anno giudiziario il presidente della Corte di Appello di Napoli Giuseppe De Carolis de Prossedi e dal procuratore generale Luigi Riello hanno fatto il punto sull'incidenza dei reati nel distretto napoletano. Diminuiscono i reati predatori: mille rapine in meno, sensibile riduzione di omicidi e furti, ma resta alta la percezione di insicurezza da parte dei cittadini. Per quanto riguarda i numeri, particolare rilievo e' stato dato all'aumento del 4 per cento delle pendenze nel settore penale. Criticita' presenta la situazione della Corte di assise di appello, dove pur avendo definito 104 processi ne sono sopravvenuti 121, conseguenza soprattutto della gran parte di procedimenti conclusi in primo grado davanti al gup con rito abbreviato. Per tale motivo De Carolis ha chiesto l'invio a Napoli di altri magistrati e l'istituzione di una quinta sezione della Corte di assise di appello. Dato positivo la percentuale di processi conclusi in prescrizione (dal 39 al 27,6 per cento).

Nel settore civile riduzione delle pendenze sia in Appello sia davanti ai tribunali del distretto. Diminuisce dell'8 per cento il numero complessivo dei reati commessi nelle aree del distretto di Napoli. Una particolare attenzione al fenomeno della criminalita' minorile, dove a fronte di una complessiva diminuzione dei reati si assiste a un aumento della gravita' degli illeciti, come emerge dalle contestazioni di associazione per delinquere e droga, mentre per quanto riguarda gli episodi di bullismo la novita' e' costituita dal fatto che diversi casi si sono registrati anche in zone ''che venivano ritenute sicure'' e non piu' soltanto nelle periferie degradate. De Carolis ha evidenziato, a tale proposito, l'assenza in citta' ''di zone franche'' mentre Riello ha parlato di ''salto di qualita' della criminalita' minorile''. Quello delle baby gang e' un problema, ha detto il pg, ''che si deve affrontare sul piano della bonifica sociale''. ''Sarebbe stupido rispondere solo sul piano repressivo. Fermezza e recupero non sono termini antitetici'' ha affermato sottolineando l'importanza delle misure alternative al carcere ed a misure di sostegno alle famiglie in difficoltà. Si tratta di un fenomeno non nuovo - ha dichiarato il presidente della Corte di appello - ma che ha assunto negli ultimi tempi connotazioni di particolare gravita', quasi una sorta di evoluzione criminale del bullismo, che non puo' essere sottovalutato ma deve essere oggetto di grande attenzione''. La diminuzione dei reati dei minori e' legata anche al fatto che ''sono diminuiti i minori in quanto a Napoli, come nel resto d'Italia, si e' alzata l'eta' media della popolazione a causa dell'abbassamento della natalita'''. Tra i punti fondamentali ''molto importante in funzione preventiva e' la lotta alla dispersione scolastica''. Meno 47 per cento gli omicidi volontari (da 63 a 33 di cui 26 legati alla criminalita' organizzata), diminuiscono le rapine, le estorsioni, i furti, le ricettazioni, le violenze sessuali, i casi di sfruttamento della prostituzione. Aumentano invece i reati relativi alle sostanze stupefacenti, da 1805 a 2011.  De Carolis e Riello hanno evidenziato il fenomeno dell'abusivismo edilizio ''incoraggiato da politiche dissennate'', come ha osservato il pg. I magistrati hanno chiamato in causa la scarsa collaborazione e l'inerzia dei sindaci e delle amministrazioni locali, che mettono a dormire le pratiche di condono e non chiedono i contributi per eseguire le demolizioni. Sulla questione dell'abusivismo e delle demolizioni e' stato costituito una task force, coordinata dall'avvocato generale Antonio Gialanella. Numeri rilevanti anche sul fronte della criminalita' organizzata, dove si registra l'esecuzione di 121 ordini di custodia cautelare, il sequestro di 870 milioni di euro e la cattura di 55 latitanti.

Porta Ovest, il Riesame restituisce i 31 milioni di euro ai De Iulio e a Tiberio Insigne

Il Tribunale del Riesame di Salerno (presidente Dolores Zarone, a latere Boccassini e Cantillo) smonta la tesi della Procura e annulla il sequestro preventivo per circa 31milioni di euro su Porta Ovest ordinato dal gip Stefano Berni Canani su richiesta dei pm Rocco Alfano e Vincenzo Senatore. I conti correnti, quindi, tornano a pieno titolo nelle mani dgli imprenditori, 11 in tutto tra cui gli amministratori della Tecnis, Fabio e Massimiliano De Iulio di Castellammare di Stabia  Massimiliano e Vittorio Tiberio Insigne (l’ex consigliere regionale) di Sorrento. Accolta dunque la tesi degli avvocati difensori secondo i quali non c’è stata alcuna malversazione ai danni dello Stato perché le opere finanziate sono state regolarmente realizzate. I consulenti del pubblico ministero, a detta della difesa, avrebbero esaminato un unico conto corrente mentre avrebbero dovuto consultare tutti quelli sui quali sono confluiti i 93 milioni di euro.Il mese scorso ci fu un sequestro preventivo per equivalente, emesso dal Gip del Tribunale di Salerno a Catania, Tremestieri Etneo (Ct), Cosenza, Rende (Cs), Napoli, Caivano (Na), Castellammare di Stabia (Na), Massa Lubrense (Na), Salerno, Sarno (Sa), Roma, Latina, Chieti, Avellino, Brindisi e Francavilla Fontana (Br), nell’ambito dell'inchiesta denominata “Porta Ovest”. Raggiunti dal sequestro preventivo gli amministratori e i legali rappresentanti della ditta Tecnis spa eS.S.I. S.r.l., subappaltatrice della stessa Tecnis e le due società. Gli indagati  accusati di malversazione ai danni dello Stato, indebita percezione di erogazioni a danno dello stato. Il sequestro per equivalente disposto dal giudice è relativo ai lavori del tunnel di Porta Ovest, realizzato dalla Tecnis e sub appaltato alla SSI srl, in particolare al siciliano, Giuseppe Miceli, amministratore della ditta - destinataria tra l'altro di un'interdittiva antimafia - viene contestata la somma di 300mila euro conseguita per un lavoro poi affidato alla subappaltatrice SSI degli amministratori Francesco Maria Salvatore De Rosa, Massimiliano e Vittorio Tiberio Insigne, padre e figlio di Sorrento (Vittorio Tiberio Insigne è stato anche consigliere regionale), i fratelli Guglielmo e Fabio De Iulio di Castellammare di Stabia e Maurizio Ferrara. Gli indagati sono accusati anche di malversazione ai danni dello Stato per la somma di 30,6 milioni di euro, conseguita dell’appaltatrice Tecnis S.p.a. per gli Stati d’Avanzamento Lavori relativi al Primo Stralcio Secondo Lotto dell’intervento Salerno Porta Ovest e impiegata da Acernese Riccardo, Miceli Giuseppe e Manganiello Vincenzo, in nome e per conto della predetta appaltatrice, in modo difforme dalle finalità previste dall’utilizzo dei fondi dell’Unione Europea a favore del Programma Operativo Nazionale denominato “Reti e Mobilità 2007.2013”, ovvero la realizzazione dell’opera Porta Ovest.
Le indagini da cui ha tratto origine il provvedimento di sequestro preventivo hanno avuto inizio nel 2014 e sono scaturite dagli esiti delle attività di controllo svolte da personale della Sezione Operativa della DIA di Salerno sugli appalti pubblici di maggior rilievo in atto nella provincia di Salerno, in particolare sui lavori di realizzazione del raccordo Salerno Porta Ovest, opera finalizzata a collegare il locale porto commerciale con lo svincolo autostradale della A/3 “Salerno-Reggio Calabria”. Il 25 giugno 2004, il Comune e l’Autorità Portuale di Salerno sottoscrivevano un protocollo d’intesa , noto come Salerno Porta Ovest, per “la realizzazione di un raccordo tra porto commerciale e Autostrada A3 (Roma - Napoli - Salerno - Reggio Calabria) ed alla razionalizzazione dei nodi con la S.S. 18 e centro urbano”.
L’opera è stata finanziata, per 123.930.000 euro, con fondi già stanziati dal Cipe, i lavori in questione sono stati suddivisi in un primo stralcio 'Lotto uno' (riguardante la realizzazione del ponte sul vallone del Cernicchiara, il collegamento fra via Fra Generoso e via Risorgimento in corrispondenza delle due aree di servizio, la realizzazione dell’area attrezzata a valle di via Risorgimento in prossimità del viadotto autostradale, nonché la sistemazione di via Risorgimento con l’ampliamento dell’incrocio di via Cernicchiara) e in un primo stralcio 'Lotto due' (che prevedeva la realizzazione dei principali interventi strutturali, ovvero il nuovo svincolo autostradale, le due gallerie e le rotatorie, nonché l’ampliamento e la mitigazione ambientale del viadotto Gatto). Le gare d'appalto sono state aggiudicate nel 2012 con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, rispettivamente alla società Ritonnaro Costruzioni S.r.l., di Salerno, con successivo sub-appalto autorizzato in favore della locale ditta individuale Giuliano Francesco per i lavori di movimento terra, compreso l’eventuale trasporto a discarica autorizzata, demolizioni, strade, opere di arredo urbano, opere a verde, ricadenti nella categoria OG3 per l’importo di € 300.000, compresi gli oneri per la sicurezza. E il Lotto due alla A.T.I. composta dalle società Tecnis S.p.a. , Cogip Infra-strutture S.p.a. e Ing. Pavesi & C. S.p.a., con successivi sub-appalti autorizzati nei confronti di diverse società (tra cui la S.S.I. S.r.l., che a sua volta ha stipulato sub-contratto con la CAS.MA. S.r.l.) per importi superiori a 150.000 euro e nei confronti di altre società per importi inferiori a 150.000 euro.
Nel corso delle indagini il personale della Dia ha evidenziato le responsabilità di pubblici ufficiali e di incaricati di pubblico servizio dell'autorità portuale con i responsabili delle imprese aggiudicatarie dell'appalto. Secondo gli inquirenti, l'originario appalto alla Ritonnaro andava risolto per gravi inadempienze dell'impresa salernitana.  Inoltre il presidente dell'autorità portuale, Andrea Annunziata, avrebbe affidato incarichi nell'ambito del progetto senza una regolare gara d'appalto. Contestato dagli inquirenti anche l'affidamento dei lavori del secondo lotto, per i quali era stato scelto il consorzio Ati, nonostante la proposta non fosse la migliore sul mercato ed essendo il progetto validato difforme da quello definitivo. Coinvolto nell'inchiesta, ma non nei sequestri, anche il dirigente del settore opere e lavori pubblici del Comune di Salerno che aveva dato l'ok per l'inizio dei lavori, approvando il piano di utilizzo delle terre e dei materiali da scavo, senza che vi fossero le condizioni di legge. Altro capitolo dell'inchiesta i continui pagamenti in favore della Tecnis anche se non  vi erano fatture quietanzate relative ai pagamenti degi importi corrisposti ai subappaltatori e ai fornitori, tanto che la Procura ritiene siano stati 'distratti' circa 30milioni di euro da parte dell'amministratore della Tecnis per altri pagamenti dell'azienda e non per la realizzazione dei lavori di Porta ovest. I 33 indagati sono ritenuti responsabili a vario titolo e in concorso, dei reati di malversazione a danno dello Stato, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e crollo di costruzioni o altri disastri dolosi.
Nel corso delle operazioni, il personale della DIA di Salerno ha sequestrato 66 quote di partecipazione degli indagati (persone fisiche e giuridiche) in altrettante società operanti su tutta la Penisola nei settori dell'edilizia, del movimento terra e marittimo, 106 veicoli (di cui 32 autovetture e 74 tra rimorchi, motrici e macchine operatrici), 50 unità immobiliari (3 abitazioni, l villa, 8 appartamenti e 38 tra uffici commerciali, rimesse e magazzini), 26 fondi agricoli (adibiti a seminato, agrumeto, querceto, uliveto e bosco ceduo), 58 rapporti di credito di varia natura (conti correnti bancari, assicurazioni sulla vita, cassette di sicurezza, buoni fruttiferi postali, fondi obbligazionari e fiduciari, ecc.), per un valore complessivo corrispondente a quanto individuato nel decreto di sequestro preventivo, cioè 31 milioni di euro. I beni sottoposti a sequestro durante l'esecuzione del decreto in argomento e riconducibili alle due persone giuridiche, sono stati rimessi agli Amministratori giudiziari nominati dall'Ufficio GIP del Tribunale di Salerno. Il decreto di sequestro è stato eseguito nei confronti di Acernese Riccardo, cl. 59, di Roma, già legale rappresentante della ditta “TECNIS S.p.a.”, capofila e mandataria dell’A.T.I. risultata aggiudicataria della gara di assegnazione del II Lotto dei lavori per la realizzazione dell’opera pubblica denominata “Porta Ovest”; De Iulio Fabio, cl. 79, di Castellammare di Stabia (NA), titolare di sub-contratto con la ditta “S.S.I. S.r.l.” per la realizzazione del II Lotto dei lavori dell’opera pubblica denominata “Porta Ovest”; De Iulio Guglielmo, cl. 72, di Castellammare di Stabia (NA), titolare di sub-contratto con la ditta “S.S.I. S.r.l.” per la realizzazione del II Lotto dei lavori dell’opera pubblica denominata “Porta Ovest”; De Rosa Francesco Maria Salvatore, cl. 49, di Napoli, titolare formale e legale rappresentante della società “S.S.I. S.r.l.”, impresa subappaltatrice della ditta “TECNIS S.p.a.”, aggiudicataria della gara di assegnazione del II Lotto dei lavori per la realizzazione dell’opera pubblica denominata “Porta Ovest”; Ferrara Maurizio, cl. 75, di Sarno (SA), titolare di sub-contratto con la ditta “S.S.I. S.r.l.” per la realizzazione del II Lotto dei lavori dell’opera pubblica denominata “Porta Ovest”; Manganiello Vincenzo, cl. 63, di Francavilla Fontana (BR), già procuratore speciale e Direttore Tecnico della società “TECNIS S.p.a.”, capofila e mandataria dell’A.T.I. risultata aggiudicataria della gara di assegnazione del II Lotto dei lavori per la realizzazione dell’opera pubblica denominata “Porta Ovest”; Miceli Giuseppe, cl. 58, di Rende (CS), già procuratore speciale e legale rappresentante della ditta “TECNIS S.p.a.”, capofila e mandataria dell’A.T.I. risultata aggiudicataria della gara di assegnazione del II Lotto dei lavori per la realizzazione dell’opera pubblica denominata “Porta Ovest”.
E nei confronti di due persone giuridiche: "TECNIS S.p.a.”, con sede legale a Tremestieri Etneo (CT) capofila e mandataria dell’A.T.I. risultata aggiudicataria della gara di assegnazione del II Lotto dei lavori per la realizzazione dell’opera pubblica denominata “Porta Ovest”; “S.S.I. S.r.l.”, con sede legale a Roma, impresa subappaltatrice della ditta “TECNIS S.p.a.”, aggiudicataria della gara di assegnazione del II Lotto dei lavori per la realizzazione dell’opera pubblica denominata “Porta Ovest”. Ma per il Riesame le consulenze non avrebbero spiegato il vero ed ha annulato il mega sequestro.

Vomero: appello per la potatura dei platani

“ Nonostante la stagione invernale sia oramai inoltrata, allo stato, l’operazione di potatura degli alberi nelle strade del Vomero non è ancora in atto - sottolinea Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Questa operazione, notoriamente, va eseguita proprio nel periodo invernale, prima che comincino a fiorire le gemme e che spuntino nuovi rametti, pure al fine di riequilibrare alberi che potrebbero risultare sbilanciati o che oscillano molto in caso di vento forte, con il rischio che si possano schiantare al suolo. In questi casi proprio durante le operazioni di potatura si procede con operazioni mirate tese ad alleggerire la chioma dal lato dove l’albero pende e, se l’oscillazione è notevole, l’albero può anche essere ridotto in altezza ".
“ Bisogna al riguardo tenere conto del fatto che i rami di diversi platani secolari, privi della necessaria potatura, arrivano oramai fino ai piani alti degli edifici spingendosi verso le finestre e i balconi delle abitazioni – puntualizza Capodanno -. Inoltre per alcune di queste essenze, attaccate da malattie quali il cancro rosa o afflitte dalle famigerate “ cimici del platano “, si è dovuto, in un recente passato, procedere all’eliminazione “.
“ L’arrivo della primavera, laddove non si provvedesse per tempo, potrebbe aggravare questo stato di cose, riproponendo le stesse situazioni che si sono verificate in passato – afferma Capodanno -. Per evitare ciò, occorre un intervento immediato ed urgente teso a scongiurare che tali situazioni si ripetano, sia attraverso un’opportuna potatura sia prestando le necessarie cure alle piante che risultassero affette da eventuali patologie “.
Sulla questione Capodanno sollecita ancora una volta gli uffici preposti dell’amministrazione comunale.

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